Transient Hate Contact – Modus Operandi – Acerbo ma interessante!

Transient Hate Contact – Modus Operandi

 

 

 

Anno: 2016

Provenienza: Italia

Genere: Grindcore

Membri: Jovan Zerjal – chitarra; Kevo – voce; Alfredo Schiavon – basso; Luciano Pontiggia – batteria

Casa discografica: CD autoprodotto, cassetta prodotta da Impious Cassettes

1. xGrindcoitox

2. xTxHxCx

3. Tibetan Massleaf

4. Bestia Bianca

5. Arido

6. Frammenti

7. Test Attitudinale

8. xMxDx (Moment Of Discomfort)

9. xSxDxDx

10. Tetrahatecannabinol

11. L’Odio Impera

12. Varchi Tra La Merda

13. Io Mi Amo (cover Nerorgasmo)

14. (De) Composizione

Transient Hate Contact (o T. H. C. per essere più brevi e allo stesso tempo creare un doppio senso sagace), è un gruppo formato da ragazzi di Milano e Pandino (CR), che hanno deciso di suonare dapprima per seguire le orme del Punk Hardcore italiano tradizionale, per poi infarcirle di ritmiche e vocalizzi Grind Core, con sferragliate Thrash Metal e pesantissime piaghe Doom. Insomma, l’impasto sonoro dei T. H. C. non è di poco conto e dal 2014 in poi hanno avuto modo di proporlo alla scena partecipando a svariati concerti e rilasciando una cassetta omonima l’anno scorso, bella e marcia.
Quest’anno esce il loro primo disco vero e proprio disponibile in formato CD (autoprodotto) e nella nostalgica cassetta (prodotta dalla texana Impious Cassettes!).
Ascoltando Modus Operandi, si rimane intrappolati in un vortice di rabbia e violenza dove prendono vita, insieme alle malate e epilettiche parti strumentali, i deliri esistenziali dei testi, tutti scritti in italiano da Kevo, fatta eccezione per xSxDxDx (Seres Drkas Duvas) che approfitta della provenienza serba di Jovan. Dalla copertina in bianco e nero, che raffigura delle case popolari milanesi degli anni ’70, scaturiscono perfettamente il disagio e la critica sociale del gruppo, che trova gli argomenti necessari nei quotidiani e nelle esperienze personali. Il più delle volte le ansie di Kevo si traducono in veri e propri deliri che lo aiutano ad esorcizzare tutto il marcio che lo circonda. L’altra tematica portante, come si intuisce dai titoli, è l’amore per la Marijuana e non solo…

Modus Operandi comunque non si apre benissimo con due dei pezzi meno rilevanti del disco: xGrindcoitox e xTxHxCx, troppo brevi e confusionari per poter essere giudicati; posto che comunque l’usanza dei pezzi che rasentano i 10 secondi di durata è tipica del Grind ed è un’abitudine che io apprezzo raramente. I nostri infatti danno il meglio nei pezzi più ragionati e corposi, criterio che dovrebbe servire per valutare ogni band che si rispetti.

Infatti con Tibetan Massleaf si ha un primo assaggio di dinamite sonora, che vede in questo caso una chitarra pesante, cazzuta, quasi da camionista incazzato arrivarti in faccia per stenderti senza pietà, un po’ come un pugno di ferro.

Bestia Bianca, uno dei cavalli di battaglia, mostra una discreta varietà compositiva, dove il Grind più forsennato sfocia nel mortifero Doom; pur essendo un buon tentativo, lungo la scaletta ci si imbatte in risultati più eclatanti, di cui ne è la conferma Arido. Sicuramente uno dei lavori meglio eseguiti del lotto, la quinta traccia mostra le qualità dei quattro, esaltando soprattutto la prova di Alfredo Schiavon che si getta a capofitto in giri di basso molto particolari, direi inediti. Va a completare un ottimo trittico Frammenti, dove la voce si spinge oltre i limiti del Grind e i riff convulsi e psicopatici di chitarra vengono sospinti da una ritmica inarrestabile conducendo l’ascoltatore ad un vero e proprio olocausto sonoro. Test Attitudinale mostra un bel giro di basso in partenza,a riprova che Alfredo è uno che ci sa fare, soprattutto per gli svariati tentativi di inserire sonorità inusuali in un genere che vede spesso linee di basso piatte e monocordi. Gli altri due momenti non proprio esaltanti di Modus Operandi sono xMxDx (Moment Of Discomfort) e xSxDxDx (che figurano come tracce separate, ma in realtà nel disco sono registrate insieme), che per la loro esagerata immediatezza non trasmettono niente. Il disco si conclude comunque bene, con le ultime 4 tracce, che ritornano sul canovaccio più consistente dell’opera.
In Tetrahatecannabinol si evidenzia l’ottima prova della voce di Kevo passa agilmente dal growl allo scream che precede la parte finale della canzone costituita da un rallentamento definitivo e pesante come un macigno che si conficca nel cervello.

L’odio Impera, uno degli altri classici del repertorio dei T. H. C., parte in maniera un po’ confusa salvo poi reindirizzarsi sui binari della follia,percorsi come sempre da grandi linee di basso e con un riff di chitarra, un po’ alla Discharge, abrasivo al punto giusto, che si solleva di continuo da un illusorio silenzio. Alla dodicesima traccia arriva il meglio. Varchi Tra La Merda è la composizione migliore di Modus Operandi. Il tutto è introdotto da una chitarra strisciante, che ricorda molto da vicino il gruppo americano Death Metal Ghoul; la prima trasformazione avviene in una bufera Black Metal tanto semplice quanto efficace che si accorpa tutto il volume specifico di un finale Doom spietato, accompagnato da una chitarra melodica bellissima, che esalta la bravuta di Jovan. Un piccolo capolavoro, esempio delle potenzialità dei T. H. C. Cavalcando l’onda dell’entusiasmo il gruppo propone una cover di Io Mi Amo dei Nerorgasmo, convulsissima, davvero un bel riadattamento. Conclude il martirio (De) Composizione, autentica stilettata di riff assassini con dei bei cambi di tempo. Quello che dice Modus Operandi è che ci troviamo di fronte a un gruppo dall’interessante prospetto, che può contare sulla competenza vocale di Kevo, sull’estro di Alfredo, sulla classe di Jovan e sulla forza di Luciano, qualità che costituiscono una miscela ben coesa e particolare. I pezzi trovano la loro forza nella loro natura cangiante, che si pone come obbiettivo quello di saltare da un genere all’altro con libertà e immediatezza, il tutto accompagnato da testi in italiano (cosa che io apprezzo moltissimo). Tuttavia, siamo all’inizio, non è ancora il momento di stappare la bottiglia di Spumante. C’è ancora tempo per migliorare e calibrare, ma questo è di certo un ottimo viatico.

Voto:7

Marco Zanini

 

 

7 Risposte a “Transient Hate Contact – Modus Operandi – Acerbo ma interessante!”

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      Zanini Marco

      P.S.: do you like heavy metal or hardcore punk music?

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