Stake – Off The Witch – Medusa – A nessuno importa del sole.

Stake – Off The Witch – Medusa

Anno: 2010

Provenienza: Italia

Genere: stoner

Membri: Kate – basso; Steph – voce e chitarra; Fabio – batteria; Icio – chitarra

Casa discografica: Fuzzorama Records

  1. Deep Inside Of Me And Deep Inside Of You
  2. No One Caress About The Sun
  3. I’m Coming
  4. Time Is Over
  5. Tore To Pieces
  6. You Get Me Down
  7. On The Negation And The Affirmation Of Medusa: Part 1
  8. On The Negation And The Affirmation Of Medusa: Part 2

Se negli anni 2000 c’è stato un gruppo rappresentativo a Piacenza quello è sicuramente Stake – Off The Witch. Forte di tre dischi realizzati tra il 2006 e il 2010, il quartetto è annoverato come il più importante della provincia all’interno del ben presente movimento stoner. Gli Stake – Off The Witch purtroppo si sciolgono nel 2012, ma visto che in occasione dell’imminente Desert Fox Fest IV si riuniranno straordinariamente, sono andato a recuperare il loro ultimo disco Medusa (2010) per parlarvene. Un epitaffio che in realtà ha ancora oggi tutte le carte in regola per fare la differenza grazie al suo forte impatto sonoro. La maggior parte delle tracce ha il grande pregio di unire un’attitudine davvero pesante ad un’epicità immortale e trascinante. Un reflusso sonico che si sviluppa spesso da una tempesta, da una bufera, da un vento sabbioso, come l’iniziale Deep Inside Of Me And Deep Inside Of You, che nonostante il finale degno di nota, non è nemmeno il momento migliore del disco, forse a causa di una linea vocale poco incisiva. Tutta la pesantezza nelle mani e nelle menti degli Stake – Off The Witch si scatena in No One Caress About The Sun, con tutto un altro piglio, meno ruffiano e più nebuloso, che non risparmia neanche fraseggi inquietanti e sinistri. L’energia profusa dal gruppo va spesso al di sopra della soglia di altre entità, infatti è praticamente impossibile rimanere fermi davanti a I’m Coming. Così come non si può restare indifferenti al basso ultra distorto e potente che irrompe a metà di questo pezzo ipervitaminico. La proposta si fa’ più variegata col passare delle canzoni, arricchendosi delle scintille garage e rock’n roll di Time Is Over: un inno alla stranezza che ti scuote prima di straniarti con flussi di chitarra al limite del parossismo.

www.youtube.com/watch?v=1JoXXMJy4to

 

 

Sconquassati giungiamo alla doppietta Tore To Pieces – You Get Me Down, dove si passa dalle convulsioni ipnotiche della prima, all’energico ed irresistibile ritmo della seconda. In ogni caso è di puro headbanging che si parla. Il disco si chiude con una traccia concettuale, divisa in due fasi: la prima più nella norma, la seconda spettacolare. On The Negation And Affirmation Of Medusa: Part 2 si apre col vento e con suoni che a poco a poco si intravedono nella sabbia. In questa sinestesia dei sensi si erge una magnifica ode psycho – stoner alla maniera dei Pink Floyd. Una velenosa sentenza di immarcescibile tragitto nelle spirali della mente.
Una perla dal passato che se vorrete tornare ad ammirare dal vivo si paleserà in quel di Cadeo al Circolo Bikers, il 12 Maggio di quest’anno (vale a dire questa settimana) per il Desert Fox Fest IV!

Voto: 8

Zanini Marco

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