Warcraft – L’Inizio – Polpettone fantasy affossato dalla regia approssimativa.

Warcraft – L’Inizio

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Anno: 2016

Titolo originale: Warcraft

Paese di produzione: USA

Genere: fantasy

Regia: Duncan Jones

Produttore: Stuart Fenegan, Alex Gartner, Jon Jashni, Charles Roven, Thomas Tull

Cast: Travis Fimmel, Paula Patton, Toby Kebbell, Ben Foster, Dominic Cooper, Anna Galvin, Ben Schnetzer, Rob Kazinsky, Daniel Wu, Ruth Negga, Clancy Brown, Burkley Duffield, Michael Adamthwaite, Callum Keith Rennie, Dylan Schombing, Terry Notary, Dean Redman, Glenn Glose

Gli Orchi devono abbandonare la terra morente di Draenor, per colonizzare il mondo di Azeroth. Stiamo parlando di un’altra dimensione, dove per accedervi è necessario aprire un portale. Questo è possibile grazie ad una magia oscura, il Vil, abilmente utilizzata dallo stregone orco Gul’dan. Il prezzo per mantenere aperto il portale è la vita che viene strappata a tutti gli esseri viventi colpiti da questa stregoneria, vite che Gul’dan non si fa scrupoli a prosciugare. Tra gli Orchi che transitano da Draenor ad Azeroth ci sono anche Durotan e la compagna Draka, che sembrano avvertire il pericolo insito nell’uso del Vil.

Gul’dan, una volta attraversati i due mondi, è determinato a mietere quante più vittime necessarie per permettere a tutta la sua Orda di seguirlo.
Da quest’altra parte, ad Azeroth, il capo dell’esercito di Roccavento, Anduin Lothar, informa il Re Llane Wrynn dell’invasione e, persuasi dal giovane mago Khadgar, che ha percepito la presenza del Vil, decidono di chiedere aiuto al suo ex maestro Medivh, potente Guardiano del Regno.

Warcraft – L’Inizio è l’adattamento cinematografico del primo videogioco della serie Warcraft, intitolato Warcraft: Orcs & Humans del 1994.

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Lo spettacolo visivo è assicurato.

Il compito di Duncan Jones, in questa che si annuncia la prima di diverse trasposizioni, è quello di realizzare un film il più fedele possibile alla fonte originale, e questo lo si nota nei curatissimi effetti speciali della Industrial Light & Magic, che si avvale in questo caso anche della collaborazione con la Blizzard Entertainment, intestataria del videogioco.

La malvagità di Gul’dan è davvero ben espressa e la partenza, visivamente parlando, è di grande impatto. E’ stato fatto tuttavia un lavoro di cesello per quanto riguarda i volti degli Orchi, a tratti fin troppo umanizzati, così come le loro cavalcature, i Lupi Bianchi. Umanizzazione che li rende quasi disneyani e lo stesso si può dire dei colori e delle armature, sempre molto accattivanti. Forse in un racconto permeato di stregonerie oscure e bestie feroci, non sarebbe stata male una rappresentazione meno laccata e più grezza.

Comunque bisogna ammettere che varie scene si avvalgono di scenografie davvero spettacolari che appagano l’occhio, come ad esempio l’arrivo di Khadgar al Kirin Tor, l’incontro con Alodi (interpretata da un’inaspettata Glenn Close) e quando Medivh (Ben Foster, il Caporale Bower di Pandorum – Universo Parallelo) scatena le sue magie.
Col passare dei minuti Warcraft – L’Inizio mostra i suoi difetti narrativi. Scegliendo di ricalcare il più possibile l’idea di un videogioco, Duncan Jones, ricorre spesso ai cambi di scena in dissolvenza, che fanno sfumare spesso scene molto sbrigative; ciò sicuramente aumenta il ritmo ma danneggia notevolmente la narrazione. Come a volte succede nei film di questo genere, ricchi di personaggi, questa scelta peggiora di gran lunga una sceneggiatura che poteva essere maneggiata molto meglio. Inoltre, in mezzo a questa fauna di Guerrieri, Sovrani, Stregoni e Orchi, con tutte le loro interazioni, finisce per rimanere estraniato il rapporto tra Lothar e il figlio Callan, lasciato molto in secondo piano e quindi molto poco credibile.

Si fa apprezzare comunque l’ingresso in scena di un personaggio a metà tra i due mondi, la Mezz’Orchessa Garona, che trasmette bene il conflitto interno legato alla sua esistenza. Il racconto è tutto permeato comunque dalla consapevolezza che nel male ci possa essere del bene, e una specie brutale ma onorevole come quella degli Orchi sembra essere la migliore per far germogliare al suo interno qualcosa di positivo. Durotan è quello ad accorgersene prima di tutti e farà di tutto per cercare la pace tra gli Orchi e gli Umani. Non so se sia un difetto della sola versione italiana, ma è stato fatto uno scempio inaccettabile per quanto riguarda l’interazione tra le due specie, in quanto a volte comunicano tra loro, a volte hanno bisogno dell’aiuto di un interprete e altre volte ancora spuntano dei dialoghi in lingua originale per far capire che in quel momento gli Orchi non comprendono quello che stanno dicendo gli Umani. Insomma, un disastro linguistico; e pensare che sarebbe bastato mettersi d’impegno, creare un nuovo ed intrigante Universo fantasy con un linguaggio degli Orchi e così Warcraft – L’Inizio avrebbe guadagnato quel fascino che gli manca. Passando per un racconto ridotto all’essenziale, dove Duncan Jones cerca anche di far sorridere, si giunge ad un finale da polpettone fantasy con la battaglia gigante a cui bisogna comunque dare il merito di non essere scontata nei suoi esiti.

Troppo poco purtroppo, perché Warcraft – L’Inizio è sembrato quasi da subito un’opera inutile.

Marco Zanini

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