Neid – Noise Treatment (EP) – Un furioso cocktail post apocalittico.

Neid – Noise Treatment (EP)

Anno: 2018

Paese di provenienza: Italia

Genere: grindcore

Membri: Renato Lucandri – voce; Andrea Corsetti – batteria; Stefano Cardoni – basso; Angelo Vernati – chitarra; Giacomo Calevi – chitarra

Casa discografica: autoprodotto

  1. Rhabdoviridae
  2. The Burden Of Progress
  3. Noise Treatment
  4. Parameters Of Disorder
  5. Nato Per Essere Veloce
  6. Clear The Code

Col grindcore si ragiona di sintesi. E’ quello che sanno fare benissimo i Neid. Lo fanno ormai da diversi anni e ne hanno dato una fulgida prova con il quasi perfetto e decisamente devastante Atomoxetine, uscito nel 2016. Il loro grindcore non è di quello buttato lì giusto per fare dei pezzi ultra veloci tutti uguali e cacofonici. Qui si parla del grindcore fatto con la giusta cura, tecnica e precisione, quello portato ai massimi livelli da pesi massimi come Insect Warfare e Wormrot. Nel nuovo EP il gruppo di Viterbo spara tre cartucce grasse, sporche e maligne che confermano un’alchimia ormai solida e inarrestabile. Le qualità dei Neid emergono nella mattanza spietata e assassina di Rhabdoviridae e nel riff circolare e dissonante di The Burden Of Progress. Evoluzioni chitarristiche eccellenti e concentriche si intrecciano alla perfezione con derapate violente in una doppietta distruttiva. Un massacro da cui ci si riprende inaspettatamente con Noise Treatment, che darà anche il titolo all’EP ma non è niente di che in mezzo a cotanta roba. Il riff a metà strada tra grind e thrash di Parameters Of Disorder è invece oro colato per chi cerca qualcosa che non sia inscritto in rigidi dogmi musicali. Senza contare che il pezzo è stato strutturato su mortifere scale death e stop e ripartenze ferali. Il tutto dilaniato da schitarrate hardcore graffianti. E non avete ancora sentito le chitarre dall’animo classicamente metal di Nato Per Essere Veloce, un brano dove niente viene escluso dal folto background del gruppo. Un lampo rapido ma che rimane impresso nella memoria!

Il martirio si chiude con i riff schizoidi e le stoccate di batteria impietose e pesanti come macigni di Clear The Code. Doom e post grind in un cocktail post apocalittico che non può non attirare l’attenzione dell’ascoltatore più appassionato di musica estrema; quella senza grossi paletti ma con tanta voglia di sorprendere. Neid, ormai una garanzia del grindcore.

Voto: 9

Zanini Marco

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.