Nati in via Madre di Dio di Alessio Piras
Un giallo che rimbalza nel tempo, e profuma di Resistenza.
Ma a sentir bene c’è una sfumatura acida, stonata, che incancrenita per anni nei cuori di alcuni dei protagonisti verrà a galla quasi per caso, in concomitanza con il ritrovamento del cadavere di un senzatetto che nessuno reclama.
E’ piccolo il mondo in via Madre di Dio e una fotografia lo dimostra.
Legami di sangue e amicizie che si tramandano a loro insaputa di generazione in generazione.
Un diario farà da apripista e navigatore, almeno inizialmente, per le indagini.
Scritto nel 1941 parla di guerra, speranza, e amicizia fra ragazzi troppo giovani per il loro compito e per capire come va il mondo. Una vita in bilico sotto le bombe dove la sopravvivenza si aggrappa alla parola libertà.
Un segreto lungo quasi una vita torna a galla in via madre di Dio confessato perché il peso è divenuto troppo gravoso. Ma che legame c’è tra una foto, un diario e quel cadavere? Lui era tra le persone della fotografia scattata tanti anni prima.
Ma non c’è una sola copia di quella foto ce ne sono due, sicuramente almeno due, e sono in mano in modo fortuito al commissario Pagani e alla sua squadra.
Dovranno scavare nel passato, scoprendo cose che avrebbero preferito non sapere, perché spesso ci si fa un’opinione di alcune persone e modificarla non è facile.
Il commissario Pagani è un personaggio già conosciuto tra i lettori di Piras in quanto il volume “Nati in Madre di Dio” è la sua seconda indagine. La prima si intitola “Omicidio in Piazza Sant’Elena” edito dalla Fratelli Frilli Editori. La figura del commissario è quella di un uomo semplice che non ha la boria dei suoi colleghi a stelle e strisce.
Romanzo ambientato a Genova e che di Genova fa rivivere i sapori, i colori, gli accenti e i vicoli descritti con novizia di particolari che nulla lasciano all’immaginazione.
Libro che come detto credo venga maggiormente apprezzato dai genovesi, ma che consiglio a tutti coloro che sanno apprezzare una storia italiana che si interseca con il nostro passato che mai smette di far versare sangue ancora a distanza di anni.
Sandra Pauletto
Grazie, Sandra, per le tue parole.
Ciao Alessio, grazie a te. Noi dei gufi avremmo piacere anche ad intervistarti se la cosa ti interessa.
La mail del gufi è [email protected]