Nascita dell’Universo – Alberto Zanini

Nascita dell’Universo

Nel vuoto assoluto. Silenzio assoluto.

1,2,3.

In soli tre secondi una bolla più piccola di una capocchia di spillo esplode ed è la nascita dell’universo. E’ il big bang. Tempo, spazio e materia si espandono velocissimamente e continuano a farlo ancora adesso dopo quasi 14 miliardi di anni. Alla forza di espansione si contrappone una di attrazione, conosciuta come forza di gravità, che ha consentito alla materia di formare le galassie. Sono le due forze che hanno dato origine all’universo. Come il nostro muscolo cardiaco che si espande e si contrae e ci consente di vivere.

Big Bang
Big Bang

La temperatura iniziale di miliardi di gradi incomincia a raffreddarsi e l’energia repressa si trasforma in particelle di materia, i neutroni come impazziti scappano in tutte le direzioni, trovano i protoni e dalla loro unione nasce l’atomo di idrogeno. Elettroni, nuclei di idrogeno e di elio sono i principali componenti della materia densa ed appiccicosa del plasma che per quasi mezzo milione di anni formano il giovane universo. Questo oceano di plasma si raffredda e si espande trasformandosi in nubi che si gonfiano continuamente fino a frantumarsi quando, sembra, incontrano le onde nate con l’esplosione del big bang. Le piccole nubi formatesi si disperdono allontanandosi fra di loro.

Il concetto di tempo è relativo non c’è niente e nessuno che lo possa misurare, quindi pochi istanti o miliardi di anni non fanno differenza. Dipende esclusivamente dalle cose che accadono.

Passa un miliardo di anni e nascono le stelle, incandescenti, l’idrogeno si fonde generando atomi di elio. Tre nuclei di elio collidono e producono carbonio, che a sua volta scontrandosi ancora con un nucleo di elio produce ossigeno. Quando l’idrogeno incontra l’ossigeno nasce una coppia chiamata “acqua”.

Passano 9 miliardi di anni, ma vi assicuro, non ci si annoia, è vero che non c’è ancora la televisione quindi per fortuna niente Barbara D’Urso ma neanche Bruno Vespa, ma tra galassie che si scontrano, stelle che nascono e che collassano, enormi detriti, nuvole di polveri che si mescolano, ghiacciano e collidono con gli asteroidi, ci si diverte come andare al luna park. In tutto questo marasma nasce il nostro sole, e dopo un milione di anni dalla polvere del suo asse nascono 30 piccoli pianeti. Come bambini capricciosi giocano a rincorrersi, a cambiare orbita e a scontrarsi a velocità folle, i più piccoli si sbriciolano e soccombono e rimangono solo i più grossi.

Dei 30 piccoli pianeti nati dalla polvere solare sono sopravvissuti alle collisioni oltre alla Terra anche Mercurio, Venere, Marte. Essi hanno una composizione rocciosa, un nucleo centrale composto da ferro e nichel, e sono principalmente costituiti da silicati, presentano placche tettoniche ed hanno una atmosfera. Giove, Saturno, Urano e Nettuno, sono considerati gassosi e hanno come caratteristica di essere formati in prevalenza di idrogeno ed elio. Nel 2008 sono stati classificati pianeti nani: Cerere, Plutone (che in un primo tempo era stato considerato il nono pianeta del sistema solare), Haumea, Makemake e Eris.

il sistema solare
il sistema solare

La Terra ha dimensioni ridotte per adesso, ma in continua crescita perché viene presa di mira da corpi celesti che la colpiscono senza sosta accrescendone le dimensioni. Theia, un asteroide grande come Marte, la colpisce ed enormi frammenti sono proiettati nello spazio andando a formare il nostro satellite: la Luna. La collisione è confermata dal fatto che solo un 30/50 % della geochimica del suolo lunare proviene dalla Terra, mentre per il restante 50/70 % è composto di materiale a noi sconosciuto, quindi proveniente dallo spazio.

L’impatto con Theia sviluppò una tale energia che fuse completamente sia la Terra che la Luna e spazzò via la sottile atmosfera che avvolgeva il nostro pianeta.

Lo scontro tra la Terra e Theia
Lo scontro tra la Terra e Theia

Dopo l’impatto devastante, sulla Terra continuano a cadere detriti dallo spazio che portano anche dei minerali come il ferro ed il nichel, che, per la gravità terrestre, penetrano e si raccolgono nel nucleo centrale. La temperatura del pianeta è di oltre 1200 gradi e la lava lo ricopre completamente.

la Terra incandescente
la Terra incandescente

 

Sulla terra arrivano anche le comete che portano il loro contenuto di metano, ammoniaca, anidrite carbonica ed acqua ghiacciata. Il bombardamento incessante scolpisce la superficie di crateri, mentre i rilievi non sono degni di nota. Finalmente dallo spazio cessano momentaneamente le cadute meteoritiche e la Terra incomincia a raffreddarsi. Una nuova atmosfera si forma dai gas dei vulcani e dai vapori gassosi che fuoriescono dalla crosta basaltica. Una bollente pioggia torrenziale flagella per milioni di anni il nostro pianeta e contribuisce alla nascita di un oceano primigenio senza vita. Oltre all’acqua sulla terra riprendono le cadute di corpi dallo spazio, che stimolano continuamente i movimenti delle zolle tettoniche. La superficie basaltica poco resistente ma pesante crolla e fonde, la parte fusa che si trova nei livelli sottostanti risale verso l’alto e si solidifica formando il granito. Nei milioni di anni successivi la fragile crosta oceanica si fessura e il magma fuoriesce, le zolle granitiche si scontrano ed incominciano a formarsi i primi continenti. L’interno della Terra è in parte liquido e caldissimo e su questo oceano ribollente la crosta terrestre fratturata in placche, si muove per compensare l’enorme pressione interna.

continua?

Alberto Zanini

4 Risposte a “Nascita dell’Universo – Alberto Zanini”

    1. viene considerata l’ipotesi più attendibile dagli studiosi. Mi sembra anche la più affascinante. grazie per l’interessamento.

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