Maze Of Sothoth – Soul Demise – Il death metal dalla realtà parallela.

Maze Of Sothoth – Soul Demise

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Anno: 2017

Provenienza: Italia

Genere: death metal tecnico

Membri: Fabio Marasco – chitarra e sintetizzatori; Matteo Moioli – batteria; Cristiano Marchesi – voce e basso; Riccardo Rubini – chitarra

Casa discografica: Everlasting Spew Records

 

  1. Cthulhu’s Calling
  2. Lies
  3. Seed Of Hatred
  4. Multiple Eyes
  5. The Outsider
  6. The Dark Passenger
  7. At The Mountain Of Madness
  8. Blind
  9. Azzaihg’nimehc
  10. Divine Sacrifice

 

I Maze Of Sothoth si formano nel 2009 a Bergamo. Il loro death metal è avvolto dall’aura scura di Lovecraft, come si deduce già dal loro nome, e stilisticamente si rifà alle compagini più tecniche del genere, tra cui Morbid Angel e Cryptopsy. Nel 2011 viene alla luce il primo ottimo demo Guardian Of The Gate, mentre nel 2016 la partecipazione alla compilation Molto Male Fest Vol. 1, del festival omonimo. I tempi erano maturi per un disco sulla lunga distanza ed ecco qua, fresco fresco Soul Demise.

Ci comincia con Cthulhu’s Calling, un intro molto misterioso e lugubre che crea già l’atmosfera adatta per quello che seguirà. Con grandissima tecnica i Maze Of Sothoth ci trascinano subito nel marasma di passaggi intricati e taglienti di Lies. Oltre ad un magistrale death metal di ottima fattura, ciò che infetta le nostre orecchie incuranti, è un espressivo viaggio nella pazzia di una realtà terrificante e spettrale. In un turbine di virtuosismi scazzottati da un riff massiccio e virulento prende forma Seed Of Hatred. L’impasto brutale viene poi annegato in un putrido mare di parossismo, dove le chitarre urlano come demoni affamati. Multiple Eyes è una spirale malvagia, egregiamente eseguita, dove comincia ad emergere però qualche imperfezione nella produzione sonora. La registrazione pare un po’ fredda e manca di profondità. Niente da dire sull’ideazione, il finale fustigato dai lamenti di chitarra è da applausi. Il grande pregio dei Maze Of Sothoth inoltre è sfoggiare la loro tecnica al fine di trovare nuove soluzioni espressive, ma quasi mai in maniera fine a se stessa. In questo caso The Outsider, non può che rappresentare un esempio di come il gruppo bergamasco debba stare attento a non perdere la strada compositiva perdendosi nelle proprie abilità. Un pezzo troppo tecnico ed incomprensibile anche se l’atmosfera creata dai sintetizzatori di Fabio Marasco è apprezzabile. Fortunatamente The Outsider è comunque l’unico momento estremamente difficile da digerire del disco. The Dark Passenger funziona col suo incedere sclerotico, mentre At The Mountain Of Madness rappresenta forse l’apice compositivo di Soul Demise. Tortuoso, pesante e assassino, una composizione di poco più di 5 minuti che ha praticamente tutto. Stesso discorso vale per Blind, uno di quei pezzi che già dall’inizio, grazie ad un riff di grande impatto, si capisce essere fenomenale. Il resto è un susseguirsi di passaggi impazziti e deviati, dove risalta ancora la perizia esecutiva del gruppo e sonorità maligne degne dei migliori Cannibal Corpse.
Azzaihg’nimehc è un intermezzo atmosferico, affidato nuovamente ai sinth, che come Cthulhu’s Calling fa’ il suo porco lavoro: coinvolgere ed irretire.

everlastingspewrecords.bandcamp.com/album/soul-demise

L’intricato e super malvagio vortice di dannazione di Divine Sacrifice conclude l’opera con grande tecnica ed impatto. I Maze Of Sothoth suggellano un eccellente debutto sulla lunga distanza, a distanza di 8 anni dalla loro formazione. Unendo una preparazione tecnica fenomenale ad un’espressività oscura e iper cattiva ci conducono nella realtà parallela mostruosa di Lovecraft. Unico neo la produzione un po’ fredda, dove fatica ad emergere il basso. A donare un’estetica affascinante e impressionante ci pensa un altro grande dipinto di Ivory Giulia Croce, sempre più presente nelle copertine dei gruppi death metal.

Voto: 9

Zanini Marco

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