Oggi per il Blog I gufi narranti abbiamo la fortuna e l’onore di intervistare Eva Carraro ed Gianluca Doremi fotografi e amanti dei piccoli animali e dei lepidotteri in particolare.
Gianluca classe 1969 fin da piccolo ha manifestato la passione per gli insetti unendola poi da grande con la macrofotografia che permette di rivelare tutto ciò che ad occhio nudo non si riesce a cogliere.
Eva Carraro si è appassionata alla fotografia nel 2012, fotografa autodidatta non segue regole “tecniche” ma usa la macchina fotografica come sfogo per la sua emotività e sensibilità immortalando ciò che più la emoziona.
Assieme a Gianluca hanno organizzato diverse mostre fotografiche di cui una che si terrà a breve a Lignano Sabbiadoro (Udine) dal 19 al 26 agosto dalle 19 alle 23 con ingresso gratuito di cui riportiamo la locandina:
Assieme gestiscono un blog e un sito raggiungibili dal link gdoremi.altervista.org
Ma ora conosciamoli meglio direttamente rivolgendo loro qualche domanda.
D Ciao Gianluca, ciao Eva grazie per aver accettato la nostra intervista, iniziamo subito. Per la classificazione vi appoggiate alla manualistica e alle risorse in rete oppure siete anche in contatto con qualche esperto? Gli esperti conoscono e consultano il vostro database?
R Ci appoggiamo sia a testi che a risorse di rete per l’identificazione, aggiungendo in qualche caso l’esperienza personale ed il confronto con altri estimatori di questo mondo. Non so se siano degli esperti ma il sito conta più di cento pagine visitate al giorno, di cui oltre i 2/3 sul database delle specie presenti, per un sito di nicchia è un risultato notevole.
D Le farfalle, almeno dalle nostre parti, sono certamente gli insetti più amati (e per la maggior parte di noi anche gli unici). Al di là dell’estetica, raccontateci almeno tre motivi scientifici che rendono questi animali interessanti.
R Il principale fattore che rende interessante i lepidotteri è che sono degli indicatori della salute del territorio, non solo nella quantità ma anche nella varietà di specie. Un altro motivo che le rende interessanti è il fatto che dopo gli imenotteri (api, vespe, sirfidi ecc.) sono i principali insetti impollinatori, ed alcune specie di fiori possono essere impollinate esclusivamente da loro. Terzo, ma non meno importante fattore , riguarda la ricerca scientifica e ad alcuni risultati ottenuti in campo medico grazie ai lepidotteri.
D Qual è la vostra farfalla (nostrana) preferita?
R (Gianluca) Io ne ho più di una ma la prime due farfalle che ho fotografato e rimaste nel cuore sono la Zerynthia polyxena (Polissena) e la Lycaena dispar, (Licenide delle paludi) il maschio in particolare con l’interno ala di color arancio acceso .(Eva) La mia preferita è la Polyommatus icarus, soprattutto per il blu metallico del maschio, ma ho anche una simpatia per le appartenenti alla famiglia delle esperidi.
D La farfalla più rara che avete scoperto? Avete mai fatto qualche primo avvistamento a livello nazionale o regionale?
R Le due farfalle preferite da Gianluca sono anche due specie rare ed a rischio, infatti la Polissena è anche protetta a livello europeo.
Per gli avvistamenti, anche se non ancora “certificati” ne abbiamo due, il primo riguarda una specie alloctona segnalata da me (Gianluca) in Veneto nel 2012 ed ora diffusissima e distruttiva : la Cydalima perspectalis (Piralide del bosso); per la seconda invece dobbiamo ringraziare Eva che la ha trovata e fotografata, per la certezza bisognava catturarla, sezionarla ed esaminare i genitali, cosa che non facciamo, ma le fotografie postate sui forum di esperti, hanno creato parecchi dubbi lasciando molto spazio alla prima segnalazione in Italia della Eucosma fulvana, una piccola falena della famiglia delle Tortricidae
D È possibile segnalare avvistamenti, postare foto, condividere appunti e osservazioni per contribuire al vostro database?
R Certo che sì, e sta già avvenendo, anche se, a causa del notevole lavoro che comporta e ad una scelta fatta agli inizi, bisogna limitarsi ad inviare foto di avvistamenti effettuanti nella Bassa Friulana e nelle zone immediatamente limitrofe;
si può inviare il tutto alla mail [email protected], ovviamente se la foto non è già disponibile con il watermark verrà inserito da noi prima della pubblicazione per attribuirne la paternità.
D Esistono community italiane e punti di riferimento nella nostra regione, anche offline (ovvero associazioni, gruppi escursionistici, circoli fotografici) per gli amanti delle farfalle e degli insetti?
R A livello italiano esistono parecchie associazioni e gruppi entomologici, anche pagine Facebook, tutt’altra storia a livello regionale perchè, oltre alla casa delle farfalle di Bordano che organizza anche escursioni alla ricerca delle farfalle autoctone, altro non mi risulta. Comunque qualcosa si sta muovendo e forse per l’anno prossimo organizzeremo qualcosa grazie all’organizzazione non profit Riserva naturale Foce del Tagliamento
D Che consigli dareste a chi volesse approcciarsi al microcosmo degli insetti?
R di utilizzare tutta la propria sensibilità e rispetto verso la natura….nel contesto sia vegetale che animale. ……poi….di aprire la mente e risvegliare curiosità ed interesse per questo mondo creando quindi una sorta di canale preferenziale per predisporsi ad un approccio positivo e di arricchimento personale
poi ci sono i consigli logistici
D In genere i bambini sono naturalmente attratti dai piccoli animali, anche quelli che per gli adulti sono più ripugnanti. Tradizionalmente i più “insettofili” sono i maschietti, anche se oggi forse non è più così vero. Avete mai pensato di contattare qualche scuola e di fare qualche lavoro specifico con bambini e ragazzi?
R Qualche contatto c’è già stato purtroppo fino ad oggi per varie difficoltà non si è concluso ancora nulla.
D In Italia com’è la situazione degli insetti? Nel senso se vi sono specie in pericolo, e se in generale nei nostri prati e nei nostri boschi è riscontrabile una buona presenza di questi animali, sia dal punto di vista della quantità, ovvero della biomassa, che del numero delle specie.
R La situazione non è delle peggiori anche se l’antropizzazione sta riducendo gli habitat di parecchie specie, e la situazione non sta certamente migliorando. Una panoramica delle specie a rischio, non solo di insetti, ma anche di vertebrati è visibile su www.iucn.it/liste-rosse-italiane.php .
D Tralasciando casi come quelli delle zecche e delle pulci che possono essere vettori di alcune malattie, vi sono insetti davvero pericolosi in Italia, nel senso di velenosi e mortali? Se sì, quali?
R Credo che tutti abbiate sentito parlare della Malmignatta (Latrodectus tredecimguttatus ) la vedova nera italiana, o del ragno violino (Loxosceles rufescens) , i due ragni italiani che con il loro morso possono causare problemi seri, ma tenete conto che si ha solo un caso confermato di morte causato dal morso di uno di questi ragni. (si parla in ogni caso di persone che non hanno sviluppato una sorta di shock anafilattico). Come hai detto ci sono alcuni artropodi che possono trasmettere le malattie, e fra questi ci sono anche le zanzare ed i pappataci quest’ultimi sono portatori della leishmaniosi, ancora presente in alcuni paesi del sud Europa tra cui l’Italia. Poi ovviamente ci sono quelli che possono provocare danni urticanti molto seri ai nostri cani o ai bambini come i bruchi di processionaria, non sono urticanti a priori come si crede, ma che rilasciano i peli urticanti nel momento in cui vengono fortemente disturbati. (Bruciare i nidi sugli alberi fa più danni di quello che si crede in quanto i bruchi rilasciano tutti insieme i peli urticanti che volano in tutte le direzioni)
D Zanzare, zecche, tarme e scarafaggi non saranno mai bestie bene accette né molto amate, almeno fino a quando entreranno nei nostri spazi (o siamo noi entrati nei loro?), ma per la natura ha tutto un senso, una ragione di essere. Raccontateci qualche piccola meraviglia di questi animali in coda alle statistiche di gradimento, dateci qualche spunto per renderli se possibile un po’ più simpatici e interessanti, fra una spruzzata di insetticida e l’altra…
R Ci vorrebbe tantissimo tempo per poter rispondere a questa domanda ma vedrò di farlo con uno solo di questi animali le zecche, e per renderle più simpatiche vi racconto di una potenziale utilità per l’uomo . Per quanto portatrici di malattie e dall’aspetto poco piacevole, notevoli sono le ricerche fatte su questo aracnide, e all’Università di Oxford hanno scoperto che la saliva delle zecche potrebbe essere un potenziale salvavita in quanto hanno dimostrato che è in grado di bloccare le sostanze chimiche nocive associate a un particolare tipo di malattie cardiache.
D Quanto l’urbanizzazione, la bonifica e l’attività agricola minacciano l’esistenza di farfalle e altri artropodi? Esistono specie che al contrario traggono vantaggio dagli squilibri indotti dall’uomo, analogamente a quanto avviene nelle nostre città con uccelli e altri animali opportunisti, come gabbiani, colombi e ratti?
R Come detto prima, l’antropizzazione in genere crea un cambiamento degli habitat, il problema purtroppo è che il cambiamento è di tipo “monotematico”, ossia l’uomo modifica l’ambiente per i propri scopi e di conseguenza va ridurre la biodiversità vegetale e di conseguenza animale, non voglio dilungarmi sui pro e i contro, ma a mio avviso non stiamo percorrendo la strada migliore. Ovviamente i “parassiti” volutamente ho usato le virgolette, delle specie coltivate proliferano senza grossi problemi e alla lunga diventano refrattari anche ai pesticidi, ma perché la natura riesca riequilibrare un po’ le cose ci vuole tempo, tempo che l’uomo non da.
D Raccontateci alcuni dei luoghi comuni e delle credenze più stupide sul mondo degli insetti.
R Il più classico è quello della farfalla che vive un giorno, non è così, dipende dalle specie, ed in Italia possono vivere dai 7 giorni ai 6 mesi, se parliamo degli adulti, se invece calcoliamo l’intero ciclo (uovo, larva, crisalide e adulto) si può arrivare ai quasi 5 anni della Thaumetopoea pityocampa la temuta processionaria del pino. Poi c’è quello delle tre punture di calabrone che posso uccidere un uomo. Intanto diciamo che il calabrone punge raramente, solo quando si sente molto minacciato. Per il resto quando lo fa, non fa più male di una normale vespa. Ciò che bisogna temere, al di là del numero di punture è ovviamente lo shock anafilattico. Non tutti sono allergici alla stessa maniera, dunque per alcuni basta una sola puntura per fare una brutta fine.
Le credenze del medioevo riguardo agli insetti erano, per quanto credute reali assai divertenti, vi consiglio di leggere l’articolo nel blog “Gli insetti scomunicati” gdoremi.altervista.org/blog/gli-insetti-scomunicati/ .
D Scienza, tecnologia, robotica, medicina… sembra proprio che il mondo degli insetti abbia ancora moltissime sorprese e doni per noi, così come riportano molti articoli segnalati sul vostro sito. Raccontateci qualcuna delle scoperte recenti più sensazionali sul mondo degli insetti in generale o su qualche insetto in particolare.
R E’ vero, il mondo degli insetti e degli altri artropodi ci rivela ogni giorno qualcosa di nuovo e diverso, fra tutte le scoperte che abbiamo riportato nel blog, penso che quella che ci ha sorpresi riguarda proprio una delle prime scritte. Influenzati dal nome “vaccino”, siamo rimasti basiti nello scoprire che la produzione dei vaccini antinfluenzali avviene attraverso le cellule di una falena presente anche in Italia la Trichoplusia ni, prima di leggere quella ricerca non lo avrei mai detto, la scoperta di ricerche simili su altri insetti non ci ha lasciato sorpresi come la prima.
D Sul vostro sito riportate di alcuni interessanti studi sul sonno negli insetti, campo sul quale c’è ancora tutto da scoprire, ed è davvero incredibile leggere che scarafaggi e moscerini dormono più o meno come noi e risentono di sostanze come la caffeina… Dormono ovviamente perché hanno un cervello, che per quanto minuscolo ha delle cose in comune con il nostro. Di solito la scienza vede i piccoli animali come delle “macchine biologiche”, ma è possibile, secondo voi, che gli insetti abbiano una loro coscienza, una loro individualità, anche se molto semplice? Ovviamente vorremmo sentire quello che ne pensate “a pelle”…
R è nostra opinione personale che gli insetti vivano la propria esistenza guidati dal loro istinto animale (alcuni studi lo definiscono con il nome di “coscienza di base” ), stimolo innato che li porta verso il cibo, verso una via di fuga in caso di pericolo,verso la ricerca di un proprio simile per la riproduzione. Parlare di coscienza intesa come “io sono….io esisto…”per noi non è fattibile…nonostante l’opinione espressa da alcune ricerche
D In Giappone la gente ha molta più confidenza con gli insetti: li mangiano e al tempo stesso li usano spesso come animali da compagnia. Pensate che questo un giorno sarà possibile anche da noi? Anche se personalmente da vegano inveterato spererei che le cose non vadano nel senso del cibo…
R Parlando di animali da compagnia sicuramente la cosa prenderà piede anzi ha già cominciato, parliamo dei grossi coleotteri e dei udite udite grossi ragni, non vanno male anche gli insetti stecco. Quest’anno ad Entomodena ,la più grande fiera entomologica Italiana erano gli animali vivi che si vedevano di più. Per quanto riguarda il cibo non ho idea, magari prima o poi succederà ma credo che noi italiani, famosi per la nostra dieta mediterranea, faremo parecchia fatica ad adattarsi a questi “nuovi” cibi.
D È vero che se un triste giorno noi esseri umani dovessimo premere “quei” pulsanti sbagliati e ci dovessimo annientare fino ad estinguerci, gli insetti ci sopravviverebbero? E se così fosse, non gli mancheremmo almeno un po’?
R è vero che insetti come la blatta.il moscerino della frutta, alcuni ragni e la vespa Habrobracon hebetor rimarrebbero sulla terra per assistere alla nostra fine e sicuramente non proverebbero chissà quale nostalgia. Gli interventi umani sulla natura, soprattutto quelli degli ultimi decenni, hanno arrecato notevoli danni agli equilibri del nostro ecosistema.
Introduzione di Sandra Pauletto intervista del Prof. Bizzarro che ringraziamo, potete contattarlo al suo sito
Un piccolo aggiornamento ad una settimana dalla conclusione della mostra, in 8 giorni abbiamo totalizzato quasi 1.500 visitatori, volevo ringraziare tutti coloro che sono intervenuti.
Ottimo risultato!! Siete grandi! Complimenti vivissimi dai Gufi Narranti <3