La paura di Anne Holt
Il thriller intitolato “La paura” di Anne Holt, pubblicato in Norvegia nel 2009 è arrivato in Italia quest’anno (2017), edito dalla Einaudi.
La storia inizia a Oslo, nel periodo natalizio. Nei pressi della baia, viene ritrovato il cadavere di un giovane rifugiato di cui nessuno ha denunciato la scomparsa e che nessuno si presenta a reclamare.
Circa una settimana dopo, Eva Karin Lusgaard, vescovo di Bergen, donna amata dalla comunità per le sue posizioni liberali, viene accoltellata a morte per strada.
Nei giorni successivi, viene trovato morto un tossicodipendente in un vecchio scantinato.
Altre morti apparentemente non collegate tra loro si susseguono.
Johanne, affermata criminologa assieme a Vik, un bravissimo poliziotto, con molta arguzia ed intelligenza, riusciranno a comprendere dove si cela il mistero e a collegare queste strane morti.
Partiamo dal fatto che questo libro affronta un tema scottante che purtroppo è sempre molto attuale: crimini di odio razziale rivolto a persone di razze e culti diversi.
La trama è ben costruita. Anne Holt è in grado creare atmosfere cupe e tese e sicuramente conquista il lettore che ama il genere. Ma io son rimasta abbastanza delusa. Non è il primo libro che leggo di questa autrice e le mie aspettative erano molto alte. Purtroppo reputo che la storia stavolta abbia qualche falla in quanto, a tratti, rischia di perdere di interesse e confondere con l’introduzione di troppi personaggi che tutto sommatono non sono indispensabili per lo sviluppo della storia.
Il libro ccome detto non mi ha entusiasmata particolarmente; forse perché mi aspettavo almeno un finale con il botto e invece, si è concluso in fretta con un classico riassunto lasciandomi un po’ l’amaro in bocca.
Nel complesso, per chi non conosce l’autrice è una lettura piacevole ed interessante, anche se non la migliore di Anne Holt.
Teresa Breviglieri