La lunga marcia Richard Bachman

 

La Lunga Marcia è uno dei sette romanzi scritti da Stephen King sotto lo pseudonimo di Richard Bachman più precisamente il secondo, uscito nel 1979 ma appena 6 anni dopo in Italia nella collana Urania della Mondadori.
La Lunga Marcia è un romanzo relativamente breve considerando la produzione spesso estremamente voluminosa dell’autore: ha 279 pagine, strutturato con paragrafi non molto brevi ma molto scorrevoli. La storia trattata non è affatto leggera ma la penna di King lo rende accattivante. Lo stile di scrittura è (come quasi tutti i suoi libri) molto piacevole, King scrive benissimo e si affaccia ad un pubblico di qualsiasi genere, tutti possono leggere tranquillamente King senza troppe difficoltà, colgo l’occasione per sfatare il mito che i suoi libri siano solo ed esclusivamente per gli amanti del genere Horror perché non è così. E’ vero che la maggior parte dei suoi libri può essere catalogato a quel modo ma nella Bibliografia del Maestro trovano spazio libri di fantascienza, gialli e perfino una fiaba per bambini (l’occhio del Drago).

passiamo alla storia: Il romanzo parla di 100 ragazzi, di cui fa parte il nostro protagonista, Ray Garraty, che vive nel Maine. La Lunga Marcia consiste nel marciare con un’andatura non inferiore ai 6 chilometri orari, senza mai fermarsi, pena un’ammonizione. Quando le ammonizioni diventano quattro il partecipante viene congedato. Ogni ora passata dal concorrente senza essere ammonito gli permetterà di annullare una ammonizione registrata durante la gara. Ci sono altre regole che comunque scoprirete leggendo. Fin qui sembra una qualsiasi gara, una marcia normalissima: non vi ho detto però che chi viene congedato, viene ucciso. Vince colui che riuscirà a non farsi ammazzare! Non esiste una meta, si corre illimitatamente finché non resta che un solo ragazzo in vita. Il premio finale è la realizzazione di un desiderio.

 

 

La storia è davvero forte. Si marcia dall’inizio fino alla fine, senza mai una sosta e allo stesso modo lo si legge, perché è troppa la curiosità di vedere come la gara procede. Il lettore è avvantaggiato, può fermasi senza temere che qualcuno gli spari!
E’ un romanzo a suo modo distopico in quanto ambientato in una America diversa da quella reale, si intuisce che la Germania Nazista ha vinto la seconda guerra mondiale attraverso un passaggio del testo in cui uno dei marciatori descrive il cielo che promette tempesta paragonandolo ad alcuni raid tedeschi avvenuti durante la grande guerra sui cieli americani. Ogni marciatore ha le sue caratteristiche e credo che ognuno di essi rappresenti lo stereotipo della vita in tutte le sue sfaccettature: c’è quello forte, quello debole, quello altruista, quello egoista ecc..
In molti lo hanno associato ad Hunger Games (Trilogia di Suzanne Collins) o a Battle Royale (romanzo del
giapponese Koushun Takami), forse li accomuna proprio la voglia di trasmettere ai lettori il senso della vita. La differenza più evidente è che i partecipanti della Lunga Marcia sono ragazzi che si iscrivono del tutto volontariamente, mentre negli altri due romanzi sono obbligati a partecipare.
Nel libro di King durante la gara tutti si pentiranno della scelta fatta e cercheranno una motivazione per giustificarsi.

Io ve lo consiglio assolutamente.
Buona lettura per chi deciderà di leggerlo e aspetto opinioni di chi invece lo ha già finito.

Biagio Ricci

2 Risposte a “La lunga marcia Richard Bachman”

  1. Ottima recensione, di certo mi hai fatto venire voglia di leggerlo, anche se non sono una fan di questo tipo di libri. La parte che più mi incuriosisce è come questi giovani giustificano la scelta fatta.

    1. Ciao, grazie per il commento. Buona lettura! e se ti va ripassa a trovarci quando l’hai letto e facci sapere!
      Se vuoi iscriviti anche alla nostra newsletter per esser sempre informata sulle novità dei gufi narranti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.