Lucida Mansi: il fantasma di Villa Mansi (Lucca)

Lucida Mansi: il fantasma di Villa Mansi (Lucca)

La storia e la leggenda che ci accingiamo a raccontarvi sono ambientate a Lucca e nel suo circondario.

La storia ha avuto gran parte del suo svolgimento a Villa Mansi, solo che questa vede il suo drammatico epilogo sulla Torre delle Ore e sulle mura di Lucca e trova, infine, la sua terribile conclusione nel laghetto dell’Orto Botanico della città.

Vi sono, quindi, buone ragioni per gettare uno sguardo a questi luoghi non comuni e per descrivere brevemente le loro più significative carateristiche prima di tuffarci nella leggenda.

Villa Mansi si trova a non più di 12 km dalle mura di Lucca ed è una delle non poche splendide ville che valorizzano la città e il suo circondario.

E’ sita nel territorio del Comune di Capannori, in località Segromigno in Monte ( via delle Selvette 242) e, tra le ville lucchesi, è una delle più famose.

Costruita con una facciata in stile manierista, nel 1634 venne ristrutturata, assieme al suo parco, dall’architetto Muzio Oddi (impegnato nelle fortificazioni delle mura), che diede ad essa lo stile barocco francese.

Il parco, inizialmente classico all’italiana, con terrazze, è stato trasformato in pendio nell’ottocento, divenendo un parco all’inglese.

Villa e parco sono visitabili. Dalle mura di Lucca sono raggiungibili percorrendo tutto Viale Castracani, Via Pesciatina, sempre in direzione di Pescia, anche dopo le due rotonde, che si incontrano fuori di Capannori, svoltando a sinistra al segnale turistico (Villa Mansi), posto al primo semaforo, proseguendo sempre dritto, attraversando Segromigno piano e Segromigno in Monte, fino a via Selvette, imboccandola a destra, percorrendola sino all’entrata dell’ampio parcheggio della Villa.

La Torre delle Ore (o Torre dell’orologio) si trova dentro le mura di Lucca, in via Fillungo angolo via dell’Arancio ed è alta 50 metri. La sua costruzione risale al XIII secolo e ciò che la caratterizza è proprio la presenza di un grande orologio nelle sua parte alta.

Nel 1471 venne acquistata dal Comune, ma solo nel 1490 vi fu posizionato un quadrante esterno in modo da render le ore visibili, oltre che udibili dai rintocchi.

L’Orto botanico si trova in Via del Giardino Botanico, appena dentro le storiche mura di Lucca, sulla sinistra di Porta Elisa. Si estende per due ettari nell’angolo sud orientale del centro ed è un’Istituzione scientifica che rappresenta uno dei vanti di questa città, essendone, tra l’altro, il giardino più prezioso. Fondato nel 1820, da Maria Luisa di Borbone, conserva collezioni di piante che ci conducono in giro per il mondo. Attualmente è diviso in due grandi settori, uno comprende l’arboreto, la montagnola e il laghetto, l’altro la scuola botanica e le serre.

Infine, prima di accingerci a raccontare la storia e la leggenda, due parole sulle mura.

Le mura di Lucca cingono completamente la parte storico medioevale di questa città, sono state erette, assieme ai suoi baluardi, per difenderla dagli attacchi dei nemici anche se nel trascorrere degli anni non hanno conosciuto alcun assedio.

Furono convertite in passeggiata pedonale da Maria Luisa di Borbone (1815-1824) iniziando a svolgere le funzioni di grande parco pubblico, essendo lunghe oltre 4 Km.

Ancor oggi continuano ad essere una meraviglia per i turisti, e allo stesso tempo una meta largamente frequentata in tutti i giorni della settimana. Lì si trova un impagabile refrigerio per la presenza di numerosi, grandi alberi, che rendono tutto il suo percorso fresco ed ombroso. Infatti, a piedi, di corsa e in bicicletta, sono numerose le persone di tutte le età che le percorrono. Da non trascurare il fatto che dall’alto della loro maestosa costruzione, è possibile osservare e fotografare molte delle bellezze della città, compreso lo stesso Orto botanico. Grandissimi prati caratterizzano gli spazi esterni antistanti, che sono periodicamente utilizzati per manifestazioni e spettacoli.

La storia e la leggenda

E’ in questa villa, costruita nel 1599, che si svolgono la storia e la leggenda che abbiamo iniziato a narrarvi.

Il personaggio principale è la bellissima sposa di Gasparre di Nicolao Mansi, un anziano e ricco appartenente ad una altrettanto ricca famiglia lucchese, conosciuta in tutta Europa per il commercio delle sete: Lucida Samminiati, nota come Lucida Mansi.

Costei era una nobildonna lucchese nata (pare) nell’anno 1606, non solo molto attraente ma anche libertina e crudele. Così crudele da arrivare ad uccidere il marito per potersi attorniare dagli amanti. Tuttavia, non si limitava a godere con loro. Una volta ottenute le prestazioni amorose, li uccideva, ad esempio, facendoli precipitare in botole dotate di lame affilatissime.

Pare, inoltre, che fosse oltremodo vanitosa, tanto da aver fatto completamente ricoprire le pareti di una stanza della villa di specchi.

Lucida Mansi

E fu proprio all’apparire dei primi impercettibili segni del trascorrere del tempo che, al culmine della disperazione e del pianto, venne avvicinata da un giovane che le propose un patto: cedergli l’anima in cambio di ulteriori trent’anni di vita e della sua sfolgorante bellezza. Si trattava del diavolo.

Cosicchè il tempo trascorreva ma solo lei continuava ad essere bella e a passare da un amante all’altro, che non sfuggivano, purtroppo, da quella tragica fine riservata loro.

E venne la notte del 13 agosto 1646, con il diavolo intenzionato a riscuotere quello che gli spettava, in seguito al patto scellerato sottoscritto da Lucida.

Senonchè ella ricordandosi di questa tremenda scadenza, corse fino alla Torre delle ore, salì le ripide scale con il disperato intento di bloccare la campana che avrebbe rintoccate le ore ma non riuscì a fermare l’orologio.

Il diavolo la prese, la mise di forza su di una carrozza infuocata e percorrendo le mura di Lucca condusse la carrozza fino a gettarsi nel laghetto dell’Orto Botanico.

Sono diversi i luoghi in cui si dice possa essere ancora visto il fantasma di Lucida Mansi.

C’è chi asserisce che lo si possa scorgere vagare di notte nelle residenze dove si intratteneva con i suoi amanti e dove poi li giustiziava: all’interno di Villa Mansi a Segromigno o in un’altra residenza dei Mansi a Pescaglia.

Altri invece sostengono che nelle notti di luna piena sia persino possibile vedere la carrozza infuocata che si dirige verso l’inferno e udire le grida disperate della donna.

Infine, si dice che immergendo il capo nel laghetto dell’Orto si possa ancora vedere il volto di Lucida Mansi che dorme.

Se vi aspettate una smentita oppure una conferma, dico subito che da parte mia non ne avrete.

Villa Mansi, l’ho visitata giorni fa e l’apertura si limita alle ore diurne.

Le mura le percorro nelle ore pomeridiane e non mi è ancora capitato di farlo di notte.

Rimane la possibilità di accertare ciò che viene raccontato immergendo la testa nel laghetto dell’Orto. Ma vi confesso che non ho nessuna intenzione di farlo.

Una cosa però mi sento di affermarla con convinzione, per quello che abbiamo raccontato e per molto altro che potremmo eventualmente raccontare: Lucca si conferma una splendida meta nella quale trascorrere un vostro fine settimana.

 Gianfranco Salluzzo

Una risposta a “Lucida Mansi: il fantasma di Villa Mansi (Lucca)”

  1. Le leggende legate alle città d’arte sono sempre affascinanti, conosco le mura avendole percorse proprio insieme a te caro Gianfranco, la prossima volta se ce ne sarà occasione mi farai conoscere la villa, mi congratulo con te per la passione con cui scrivi e anche per la precisione dei riferimenti storici
    e per le belle fotografie.

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