Giunto è già ’l corso della vita mia – Michelangelo Buonarroti

Giunto è già ’l corso della vita mia –  Michelangelo Buonarroti
Testo:Michelangelo Buonarroti

Giunto è già ’l corso della vita mia,
con tempestoso mar, per fragil barca,
al comun porto, ov’a render si varca
conto e ragion d’ogni opra trista e pia.
Onde l’affettüosa fantasia
che l’arte mi fece idol e monarca
conosco or ben com’era d’error carca
e quel c’a mal suo grado ogn’uom desia.
Gli amorosi pensier, già vani e lieti,
che fien or, s’a duo morte m’avvicino?
D’una so ’l certo, e l’altra mi minaccia.
Né pinger né scolpir fie più che quieti
l’anima, volta a quell’amor divino
c’aperse, a prender noi, ’n croce le braccia.

BIBLIOGRAFIA: Michelangelo Buonarroti Giunto è già ’l corso della vita mia, in ID., Rime,
a cura di E. N. Girardi, Bari, Laterza (“Scrittori d’Italia”), 1960, pagina 134.

Parafrasi:
Il viaggio (corso) della mia vita, condotto
su un mare burrascoso e su una fragile barca,
sta per giungere in quel comune porto (la morte), dove si passa
per rendere conto e ragione di ogni opera, cattiva e buona.
Per cui, la seducente (passionale) fantasia,
che ha reso per me l’arte idolo e regina,
ora vedo distintamente quanto fosse sbagliata
e conosco bene ciò che l’uomo desidera a proprio danno.
I miei pensieri appassionati, da sempre vanitosi e leggeri,
cosa saranno ora che mi avvicino a due morti (del corpo e dell’anima)?
Di una sono sicuro (del corpo), l’altra (dell’anima) mi minaccia.
Né il dipingere, né lo scolpire potranno più consolare l’anima,
rivolta all’amore divino che ci aprì, sulla croce,
le braccia per accoglierci (per salvarci).


Schema metrico: sonetto con schema: quartine ABBA ABBA e terzine CDE CDE (rime
replicate)

Commento a:  Giunto è già ’l corso della vita mia – Michelangelo Buonarroti

Le Rime furono raccolte solo nel 1623 in volume e sono caratterizzate da un incontro-
scontro con il linguaggio petrarchistico, di cui l’autore avverte l’insufficienza nel momento
in cui tenta di adattarvisi. Gli schemi convenzionali vengono, infatti, aggrediti e forzati
proprio come fa lo scultore alle prese con il marmo; questa forma poetica dura, spezzata e
tesa apre così, come hanno riconosciuto gli studi più recenti, la via ai potenti chiaroscuri
della sensibilità manieristica.
Questo sonetto fu scritto tra il 1552 e il 1554 ed è pervaso, come gran parte delle rime
spirituali, da una sincera tensione religiosa. Attraverso una serie di metafore
petrarchesche (barca e comune porto) e quando si è prossimi ormai ad un bilancio finale
della vita, quando le cose terrene alle quali ci si è votati rivelano la loro natura illusoria, la
disillusione tocca anche le esperienze artistiche (mosse da affettuosa fantasia) alle quali
Michelangelo ha dedicato tutta la sua esistenza. L’anima turbata non può trovare
consolazione nella pittura e nella scultura: l’unica pace è nella visione dell’abbraccio del
Cristo crocifisso (anche questa reminiscenza petrarchesca).

Note esplicative:
1. vv. 1-3. corso della vita mia, tempestoso mar, fragil barca, comun porto:
sono tutte riprese petrarchesche rispettivamente da RVF, CCXIV, 32; CCCLXVI,
67; CXXXII, 10-11; XXVIIII, 7-9.
2. v. 3. si varca: si passa (cfr. Dante, Purg., XIX, 43 e Par., II, 3).
3. v. 5 l’affettüosa: appassionata.
4. v. 7-9 d’error carca, amorosi pensier: riprese petrarchesche, cfr. RVF,
CXXXII, 12 e X, 12.
5. v. 8 og’uom desia: che ciascuno desidera a proprio danno (quali sono i limiti
dei desideri umani).
6. v. 9 duo morte: quella del corpo e quella dell’anima.
7. v. 12 né pinger … quieti: ripresa dantesca, cfr. Purg., XVII, 127-128.
8. v. 14 c’aperse … braccia: ripresa petrarchesca, cfr. RVF, CCLXIV, 14-15:
«Quelle pietose braccia / in ch’io mi fido, veggio aperte ancora».

Figure retoriche e note linguistiche:
Metafora: mare burrascoso: vicissitudini della vita; barca fragile: animo fragile dell’artista;
comun porto: approdo per tutti gli uomini (la morte);
Strutture binarie: conto e ragion; idol e monarca; trista e pia; vani e lieti; né pinger né
scolpir;
Sincope: opra;
Forme verbali dell’antico toscano (derivanti dal latino): fien; fie (futuro)
Oscillazioni nei numerali: duo.

Prof. Francesco Martillotto

2 Risposte a “Giunto è già ’l corso della vita mia – Michelangelo Buonarroti”

  1. Bellissima e chiarissima analisi che aiuta a comprendere il testo a chi come me non conosce l’italiano antico

    1. Grazie mille Concetta per esser passata a trovarci. Siamo contenti che l’articolo del Prof. Martillotto ti sia stato Utile.

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