Coffin Surfer – Rot A Rolla (EP) – L’EP dei bolognesi rockabilly del death metal!

Coffin Surfer – Rot A Rolla (EP)

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Anno: 2017

Provenienza: Italia

Genere: death metal

Membri: Pica – voce; Vale – chitarra; Raffa – basso; Balbo – batteria

Casa discografica: autoprodotto

 

  1. Nutria
  2. Headless Chicks Rodeo
  3. Saint Fetus
  4. Escape From India
  5. Deathroll

 

I Coffin Surfer sono una delle entità death metal più interessanti del nostro Paese. E’ giusto qualche anno che sono entrati a far parte del sottosuolo italiano più marcio e brutale, perciò non sono ancora popolari come alcuni violenti colleghi; tuttavia il loro demo omonimo di 3 anni fa’ aveva già lasciato intravedere qualcosa di promettente.

Il loro stile è pressoché unico. Citandoli alla lettera dalla loro pagina facebook: “Rock & roll, grind, death metal e surf si mescolano in una rissa alcolica per far ballare e scapocchiare zombi e pin up”. Mai descrizione fu più adatta. Credo non ci sia altro da aggiungere, se non che li vedrei benissimo come colonna sonora di un film di Rob Zombie. La loro proposta è si maligna, ma non si prende mai totalmente sul serio, lasciando trapelare spesso una buona dose di ironia; questo comunque non inficia mai sull’aspetto tecnico, che è di buon livello.

Altra sonorità presente nel gruppo del bolognese è il groove devoto ai Pantera, che si scova subito nell’attacco grasso e pesante di Nutria; tra l’altro introdotta dalla voce campionata di Phil Anselmo. La linea di chitarra è profonda e massiccia nella prima parte, salvo poi venire accompagnata da un ritmo più sostenuto ma non eccessivamente veloce. I grugniti di Pica inquadrano bene la canzone a metà tra un death metal con accenti rock’n roll e un grind adatto per festeggiare la notte di Halloween. Questo incedere grandguignolesco prosegue in Headless Chicks Rodeo, dove ritmicamente i registri aumentano leggermente, passando agilmente tra parti più o meno veloci. I Coffin Surfer sono originali ma mai troppo sofisticati e fanno della loro arma migliore il lavoro di squadra: i riff di chitarra, abbinati alla precisa e attenta sezione ritmica e con l’ausilio di una voce che sa’ fare il suo porco lavoro, rendono i pezzi sempre piacevoli all’ascolto, che rappresentano una manna dal cielo per chi vuole scatenarsi con una bella birrona in mano in mezzo al mosh!

Saint Fetus spinge sul pedale della cattiveria, con la voce di Pica stavolta veramente cattiva. Qui è di puro death metal che si sta parlando. Con Escape From India i nostri si prendono in giro un attimo con un grind di 20 secondi incredibilmente coinvolgente, nonostante la durata! Basta mettere insieme un riff semplice ma che ti faccia prendere bene. Il mini album si chiude con Deathroll, una scorribanda di death metal/ grind saggiamente costruita. Un EP davvero di buona fattura, sempre nei limiti sonori di questo formato, che mostra ciò che di buono stanno cercando di proporre questi pazzerelli rockabilly del death metal. Rot ‘n roll!

Voto: 10

Zanini Marco

 

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