Cerbero cane infernale

Cerbero cane infernale

Per poter capire in maniera completa la figura mitologica di Cerbero è importante fare un rapido approfondimento sul cane in generale nella simbologia classica antica.

 

Egli è uno dei primi animali domestici, rappresenta la fedeltà e la vigilanza. In quasi tutte le culture viene messo a guardia dell’Inferno, ruolo che anche Cerbero, quasi sempre, occupa. In altri casi, se non c’ è un cane guardiano, si è soliti sacrificarne uno al defunto per fornirgli una guida per l’altro mondo. A questa tradizione fa eccezione il mondo Islamico, in cui il cane è considerato un essere impuro e tollerato solo come animale da guardia, in vita. Nell’antico Egitto ricordiamo la figura del Dio Anubi, mezzo uomo e mezzo cane, anche il suo compito era quello di accompagnare l’anima del defunto a giudizio.

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Rappresentazione del Dio Xolotl

Nel Messico esiste una divinità canina: il Dio Xolotl che ha il compito di far attraversare alle anime dei
defunti i nove fiumi del loro mondo ultraterreno. Come abbiamo potuto vedere, quindi, Cerbero non è il solo cane legato al regno dei morti.

Figlio di Tifone ed Echidna, dalla sua genealogia sappiamo che ha come fratello il leone di Nemea, l’Idra di Lerna, e il cane Orto. Inoltre, unendosi a sua madre Echidna (cosa usuale tra le divinità) si dice abbia dato origine alla sfinge di Tebe. Cerbero, secondo alcuni testi, avrebbe anche altri fratelli ma non sempre gli vengono attribuiti: il drago del Vello d’Oro, il custode delle mele delle Esperidi, e le Arpie (ci riserviamo di creare approfondimenti per ciascuno di loro).

Comunemente viene rappresentato come un cane con tre teste, un serpente per coda e sulla schiena una moltitudine di teste di rettile. Si dice altresì che avesse cinquanta o cento teste, ma tre ha valenza mistico-esoterica e si giustificano, in quanto, essendo Cerbero guardiano dei morti, le sue tre teste rappresentano la distruzione del presente, del passato e del futuro. Nell’interpretazione Dantesca assumono valenza rappresentativa della bramosia di cibo ed ingordigia: tre bocche per una sola pancia. Il cane Cerbero è presente nei testi classici: compare per la prima volta nella Teogonia di Esiodo, dove lo troviamo con cinquanta teste. Anche Virgilio nell’Eneide, Ovidio nella Metamorfosi ed ovviamente Dante nella Divina Commedia inseriscono la figura di Cerbero, ma solo ad Ercole, nelle Dodici Fatiche, sarà data la capacità di prendere la bestia e di portarla sulla Terra.

L’ira di Cerbero è incontenibile, il solo modo per placarla è offrigli delle focacce di miele, cibo che in alcuni casi veniva lasciato nella tomba del morto. Il compito di Cerbero agli inferi è di non far entrare i vivi, e non lasciar uscire i morti. Dante fa eccezione a questa usanza, infatti Virgilio, giunto con il poeta davanti a Cerbero, che qui viene declassato, da guardiano degli Inferi a semplice custode del cerchio dei golosi, per fargli chiudere le “bramose canne”, non gli offre nulla di dolce, bensì gli lancia un pugno del fango infernale trovato sul posto che la bestia divorerà avidamente. (Inferno, canto VI, versi 25-27)

E ‘l duca mio distese le sue spanne,

prese la terra e con piene le pugna

le gittò dentro a le bramose canne”

Cerbero è molto presente nella pittura vascolare antica quasi sempre raffigurato assieme ad Ercole in Listenerriferimento all’ultima delle dodici fatiche. Rare sono invece le rappresentazioni classico-contemporanee del mostro. La più famosa è sicuramente la scultura del Bernini posta a Roma, in Galleria Borghese, di marmo bianco. Il titolo dell’opera è “Plutone che rapisce Proserpina”. Cerbero è presente in maniera marginale quasi da sostegno alla scultura, ma è interessante far notare la scelta dell’artista di volgere ciascuna delle tre teste di cerbero ognuna in una direzione diversa, ad esaltare e sottolineare il ruolo di guardia del cane che controlla ovunque in un momento solo, ma volendo, ad indicare anche il passato, il presente e il futuro

Possiamo trovare un’ altra opera raffigurante Cerbero nel Parco dei Mostri di Bomarzo in provincia di Viterbo anche in questo caso il cane è sistemato vicino a Proserpina anche se non nella stessa scultura. Essendo l’opera sistemata all’aperto subisce purtroppo l’influenza degli elementi, maggiormente danneggiata quella di Proserpina.

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Infine per concludere segnaliamo che si è scelto di onorare Cerbero anche in astronomia. Infatti di recente (20 luglio 2011) è stata annunciata la scoperta della Quarta Luna di Plutone ed è stata chiamata Cerbero

Posizione del satellite Cerbero
Posizione del satellite Cerbero

 

Sandra Pauletto

Una risposta a “Cerbero cane infernale”

  1. Molto interessante. Col giudizio potrei spingermi anche più in la ma prudenza vuole …. Scritto bene.

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