Berlusconi ascesa e discesa di un politico chiacchierato (nona parte)

Berlusconi ascesa e discesa di un politico chiacchierato (nona parte)

All Iberian

Bettino Craxi conosceva Giorgio Tradati da molto tempo e all’inizio degli anni ottanta, Bettino chiese al suo amico Giorgio di aprirgli un conto in Svizzera.

Raggiungere Chiasso da Milano è poco più di una formalità, e nella città Svizzera Tradati scelse la Banca Sbs. Il conto fu intestato ad una società di Panama: La Constellation Financière. In poco tempo un fiume di denaro si riversò sul conto. Quindici miliardi di lire.

Bettino Craxi e Silvio Berlusconi

Tradati aprì anche un altro conto ma sull’American Express di Ginevra, servendosi sempre di una società di Panama: La International Gold Coast.

Ma i conti, per chi ha i soldi da nascondere, sono come le ciliegie, uno tira l’altro, e Tradati ormai era un esperto, viaggiava sicuro, e un giorno un funzionario dell’American Express, Hugo Cimenti, gli mise a disposizione un conto di transito: il Nordthern Holding  che aveva il compito di oscurare ulteriormente i versamenti effettuati.

Francesco Greco era il pm che prese il posto di Di Pietro nel pool di Mani pulite. Grande esperto di reati finanziari indagava con la collega Margherita Taddei. Un giorno consultando il fascicolo che riguardava Craxi, due bonifici effettuati nel 1991 a favore del conto Nordthern Holding 7105 della Claridien Bank di Ginevra,  attirarono la sua attenzione. I due bonifici provenivano da due società off shore: “All Iberian” e “Ampio”.

Francesco Greco

Trovare chi si nascondesse dietro queste misteriose società divenne la sua ossessione, finché un giorno, scoprirono indagando che un avvocato d’affari inglese, David Mills, era il collegamento con il misterioso personaggio che si nascondeva dietro la All Iberian: l’ineffabile Silvio Berlusconi.

Greco convocò il responsabile del comparto estero della Fininvest: Giorgio Vanoni che dovette ammettere che una società ufficiale lussemburghese la Sbf (Silvio Berlusconi finanziaria) si appoggiava alle banche Ubs e Sbs di Lugano. Venne sentito anche il responsabile della tesoreria della Sbf Giovanni Romagnoni che messo sotto pressione finalmente rivelò che la finanziaria berlusconiana versò tra il 1990 e il 1994 oltre trecento miliardi di lire nelle casse di All Iberian.

All Iberian ricevette nel 1991 direttamente dalla Fininvest soldi in nero per un valore di sessanta milioni di dollari tramite una fideiussione della Banca di Roma.

“Giuro sulla testa dei miei figli di non aver mai conosciuto questo Mills”

Questa è una dichiarazione di Silvio Berlusconi rilasciata il 12 marzo 2006.

Mills dichiarò di aver incontrato personalmente Berlusconi nel luglio 1995, e comunque di aver avuto dei contatti telefonici anche in precedenza.

David Mills

In realtà rapporti tra Berlusconi e Mills risalgono all’inizio degli anni ottanta, quando al cavaliere venne l’idea di acquistare i diritti televisivi in America per poi farli transitare in società occulte britanniche off-shore per creare dei fondi neri.

Berlusconi incaricò l’avvocato della Fininvest Massimo Maria Berruti (ex guardia di finanza che nel 1979 chiuse frettolosamente una ispezione nella sede dell’Edilnord, salvo poi diventare un collaboratore pochi mesi dopo della Fininvest)

Massimo Maria Berruti

Fu Berruti a contattare David Mills.

Laureato ad Oxford, parla perfettamente italiano, francese e spagnolo figlio di una ex spia dell’M 15 inglese, ha sposato l’ex ministro del governo Blair, Tessa Taylor esponente molto in vista dell’Opus Dei.

La Procura nel febbraio del 1996 in base alle prove raccolte nell’indagine su All Iberian chiese di processare oltre che Berlusconi e Craxi anche Giancarlo Foscale, Giorgio Vanoni, Giorgio Tradati, Hugo Cimenti, Maurizio Raggio e altri ancora. Il processo venne fissato per la fine del 1996.

Il 25 ottobre 1996 il giudice inglese Simon Brown emise una sentenza che consentiva il trasferimento di quindici casse piene di documenti compromettenti dall’ufficio dell’avvocato David Mills a quello di Milano dei Pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo.

Fabio De Pasquale

Gli avvocati di Berlusconi cercarono, inutilmente, di bloccare il trasferimento dei documenti che svelarono ai pm molte cose interessanti sulla galassia societaria estera della Fininvest.

Dai documenti si scoprì che l’atto di nascita dell’All Iberian fu firmato da Giancarlo Foscale, cugino e prestanome di Silvio Berlusconi, e il conto All Iberian Q5-772077 fu aperto in Svizzera il 25 luglio 1989 da Candia Camaggi, ex moglie di Foscale, e responsabile della Fininvest Service. Mills dichiarò che la Camaggi fu l’ideatrice del progetto All Iberian, mentre l’avvocato David Mills è stato l’ingegnoso creatore del sistema off-shore del group B very discreet della Fininvest come richiesto da Silvio Berlusconi.

KPMG è una stimata società di revisione contabile (fondata nel 1870 a Londra e che conta sulla collaborazione di centomila professionisti che lavorano in ottocento città di centocinquanta paesi) La Procura di Milano, che svolgeva una inchiesta per il sospetto di falso in bilancio della Fininvest, il 26 novembre 1996 incaricò la KPMG di fare uno studio contabile sulla Fininvest nel periodo compreso tra il 1989 e il 1996.

Il 23 gennaio 2001 venne presentato un approfondito studio tecnico-contabile di ben ottocento pagine riguardante la galassia societaria berlusconiana nel periodo dal 1989 al 1996.

La KPMG scoprì due comparti societari, uno ufficiale: il “Gruppo A” e uno nascosto: il “Gruppo B”, dove la Fininvest nascondeva gran parte della sua contabilità.

Il comparto segreto era suddiviso in sessantaquattro società off-shore, a loro volta divise i tre livelli.

Ventinove società (con sede nelle Isole Vergini inglesi, nel Jersey, alle Bahamas e nel Guersney) nel primo livello, tredici nel secondo e ventidue nel terzo, tutte controllate da quelle del primo livello. Tutte queste società erano riconducibili al gruppo Fininvest. Nel periodo circoscritto tra il 1989 e il 1996 nel “Comparto B” transitarono almeno ottocentottantaquattro miliardi di lire di fondi neri. La KPMG ha sottolineato che la cifra è sottostimata in quanto impossibile quantificarla esattamente.

All Iberian era la cassa riservata del comparto estero della Fininvest utilizzata per distribuire i soldi a Craxi (ventuno miliardi) come tangente per fare approvare la legge Mammì, a Cesare Previti per “convincere” i giudici di Roma nel processo riguardante “La Mondadori”, inoltre per acquistare pacchetti azionari per la scalata a Standa, Rinascente e Mondadori.

All Iberian servì anche per poter controllare di nascosto la maggioranza di Telecinco aggirando le normative spagnole dell’epoca che non consentivano ad un singola persona di possedere più del venticinque per cento. Il Pm Greco scoprì anche che Berlusconi, sempre con i fondi neri di All Iberian controllava la maggioranza di Tele +  aggirando la legge Mammì.

L’Ansa del 23 novembre 1999 riportò una dichiarazione di Berlusconi: “Ho dichiarato pubblicamente nella mia qualità di leader politico responsabile e quindi di fronte agli elettori, che di questo All Iberian non conosco neppure l’esistenza. Sfido chiunque a dimostrare il contrario”.

Mills venne convocato a Milano, il 20 novembre 1997, come testimone al processo per le tangenti alle Guardie di Finanza e il 12 gennaio 1998, dove Berlusconi era imputato nel processo che riguardava All Iberian.

Nel 1999 Berlusconi volle ringraziare Mills per la sua discrezione nella testimonianza rilasciata ai magistrati di Milano con seicentomila dollari.

Nell’ottobre del 1999 seicentomila dollari vennero depositati in Svizzera su un conto sconosciuto, da qui, poco dopo, approdarono a Gibilterra su un altro conto sconosciuto. A questo punto furono investiti su un “Hedge fund” nelle British Vergin Islands, dove vennero reinvestiti in un altro “Hedge fund” a New York, per finire il loro giro del mondo su un conto corrente di Mills.

Il fisco britannico incominciò ad interessarsi ai suoi movimenti finanziari, controllando le sue denunce dei redditi dal 2000 in poi, Mills preoccupato scrisse una lettera al suo consulente Bob Drennan dove confidò di aver preso i soldi da Berlusconi. Drennan lo denunciò al fisco per corruzione ed evasione fiscale. Del contenuto della lettera ne furono informati anche i magistrati italiani De Pasquale e Robledo.

La procura a questo punto fa partire l’inchiesta per corruzione

Il 18 luglio 2004 l’avvocato inglese ammise davanti ai magistrati di Milano “ il Signor B. (Berlusconi) mi volle ricompensare per il modo in cui avevo reso la mia testimonianza tenendolo fuori dai guai se solo avessi detto tutto quello che sapevo.

Mills cercò in un secondo momento di ritrattare la sua confessione, ma a nulla valse perché il Pm De Pasquale lo inchiodò conoscendo il contenuto della famosa lettera scritta da Mills al suo consulente.

Mills era accusato di aver testimoniato il falso nei due processi di Milano nei confronti del Cavaliere: Uno per le tangenti alla Guardia di Finanza, e l’altro chiamato All Iberian.

Mills era anche accusato di corruzione in merito ai seicentomila dollari avuti da Berlusconi tramite il manager della Fininvest Carlo Bernasconi.

Dopo la condanna a 4 anni e 6 mesi nel 2009 in primo grado, confermata anche in Appello, il 25 febbraio 2012 la Corte di Cassazione annulla la sentenza per David Mills per l’intervenuta prescrizione anche risulta verificata la sussistenza degli estremi di reato di corruzione in atti giudiziari”.

Quindi ammettendo che Mills è stato corrotto è innegabile che debba esserci un corruttore, che secondo la Procura di Milano aveva il nome di Berlusconi.

Berlusconi cercò di rintuzzare tutti gli attacchi della Procura ricorrendo all’aiuto del governo che immancabilmente varò leggi ad personam. Compreso il famigerato “Lodo Alfano” che prevedeva la sospensione per le 4 cariche più alte dello Stato dai procedimenti penali. Ma il 7 ottobre 2009 la Consulta riconobbe il Lodo incostituzionale.

Berlusconi in tribunale

Berlusconi a questo punto ricorse sistematicamente al “legittimo impedimento”, finché anche questo regalino del suo governo venne in parte disarmato nel gennaio 2011 dalla Corte Costituzionale, prima ancora che il 13 giugno 2011 il referendum popolare lo annullasse completamente. Gli avvocati di Berlusconi ricorsero a tutti gli escamotage possibili per cercare di avvicinare la data della prescrizione contando sulla legge varata nel 2005 “la ex Cirielli” che accorciava ulteriormente i tempi.

Infatti nel 2012 Berlusconi è stato prosciolto per il reato di corruzione in atti giudiziari grazie all’intervenuta solita prescrizione.

 

Alberto Zanini

2 Risposte a “Berlusconi ascesa e discesa di un politico chiacchierato (nona parte)”

  1. Ma, non son stati scritti tutti nello stesso momento vero?
    Michele.

    Sempre bravi comunque immagino un grande lavoro di squadra

    1. le prime puntate risalgono a qualche anno fa. le ultime sono contemporanee anche se ho aggiustato qualcosina ed aggiornato. grazie comunque per l’apprezzamento.

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