Bari la colonna della giustizia approfondimento

Varie sono le colonne famose sparse in Italia: a Milano c’è la Colonna del Diavolo e quella infame, la Colonna di Bonaria a Cagliari e altre. Con il tempo nel nostro blog racconteremo la storia di ciascuna di loro, ma abbiamo scelto di cominciare dalla Colonna della Giustizia di Bari, divenuta nel tempo famosa con il nome di Colonna infame pur non avendo nessuna similitudine con quella di Milano.

Situata in piazza Mercantile, che si trovava fuori dalle mura della città (extra Moenia), fino a quando l’intervento di Isabella d’Aragona (1470-1524,), duchessa e sovrana di Bari non attuò un programma di ampliamento, includendola assieme ad altri territori. In questa piazza quindi sorge la Colonna della Giustizia. Scultura realizzata in breccia calcarea, un particolare tipo di roccia proveniente dalla parte settentrionale della Puglia. Il complesso scultoreo è appoggiato su una base circolare sollevata dal livello del suolo da quattro gradini concentrici. A fianco della Colonna c’è un leone, scultura priva fin da subito degli arti posteriori. Quelli anteriori sono incrociati permettendo alla belva di stare accucciata. Il leone a ha un’altra curiosità, indossa un collare sul quale sono incise le seguenti parole: “CUSTOS IUSTICE” , ossia custode della giustizia. Si racconta che, forse tipo medaglietta, ci fosse uno scudo rettangolare ma non è giunto fino a noi, cosa non difficile essendo l’incisione fatta risalire indicativamente attorno al 1150. Sull’apice della Colonna quasi come sempre accade, si trova una sfera che forse vorrebbe rappresentare una palla di cannone. Varie sono le interpretazioni legate alla figura del leone tutte convergenti nel rappresentare un popolo che occupò la città, ma ci sono diverse teorie su quale popolo rappresenti. La colonna fu fatta erigere da Pietro di Toledo, un Vicerè Spagnolo che mosso a pietà voleva creare un alternativa alla berlina (o gogna).Lo scopo della struttura era infatti il seguente: esporre al pubblico ludibrio i bancarottieri, i debitori insolventi e i falliti.

colonna della giustizia

I malcapitati una volta condotti nella piazza venivano svestiti dalla cintola in giù, fatti sedere a cavalcioni del leone, in modo da offrire ai passanti il fondoschiena e tenuti lì legando loro le mani alla colonna. Allo stato attuale il monumento versa in condizioni non ottimali purtroppo sia per l’incidere del tempo sia a causa di atti vandalici.

Monumento che se fosse attualmente in uso avrebbe la fila di condannati.

Sandra Pauletto

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