– Musica –
Ricapitolando le uscite più importanti del 2017 salta all’occhio la qualità e la discreta quantità delle produzioni death metal e thrash metal, segno che nonostante il calo di popolarità, i rispettivi generi resistono. Alcuni ripropongono il vecchio canovaccio dimostrando di saperci fare, altri cercano di osare qualcosa di diverso. I canadesi Droid ad esempio sono migrati verso il progressive, altro genere che ha visto qualche opera clamorosa quest’anno. Si può dire che in ambito thrash sia stato l’anno dei Power Trip, usciti definitivamente allo scoperto con il devastante Nightmare Logic. In Italia è giusto menzionare invece i Vexovoid arrivati ad un ottimo esordio sulla lunga distanza. E’ stato l’anno dei grandi ritorni: Code Orange, Antropofagus, Iron Reagan, Mastodon. E anche quello delle scoperte: Nudist, Elder, Il Pharaone, Petrolio, Tristan Da Cunha, Uniform e Kaiju. Insomma, un anno che alla fine, nonostante la sofferenza insita soprattutto nella musica indipendente, ha saputo regalare emozioni.
– Synth pop –
James Kent quest’anno ci ha colpiti con una piccola sciabolata. Un auspicabile assaggio di quello che sarà il futuro del progetto Perturbator. Il nuovo modello si fa’ sempre più scuro e destabilizzante, in un’atmosfera sempre devota agli anni ’80 ma resa più ferale da vere proprie martellate sintetiche. New Model è il suo EP del 2017. Voto 8.
1. Stilz – Holding Onto Yesterday – 10
2. Stilz – Starcrash – 8
3. Zombie Zombie – A Land For Renegades – 8
4. Zombie Zombie – Livity – 8
EP
Perturbator – New Model – 8
– Elettronica –
Il percorso elettronico di Enrico Cerrato, nel suo alter ego Petrolio, è più squadrato e meno danzante. Una novità apprezzabile che propone un mix di differenti correnti dove emerge prepotente il pessimismo industrial. Un primo lavoro non perfetto, alla ricerca di una quadratura del cerchio, ma che contiene diverse idee ben realizzate. Di Cosa Si Nasce voto 7.
- Blind Delon – Maniaque – 10
2. Ritualz – Rare Trax II – 10
Demo
Succhiamo – Succhiamo – 10
– Hip hop –
Dalle paludi cremonesi, da una disillusione giovanile preoccupante, ma anche da una capacità unica di scavare dentro noi stessi e nella nostra sensibilità arriva uno dei dischi a mio avviso più sorprendenti dell’anno. Ai Limiti Della Notte di Il Pharaone potrebbe sembrare un concatenarsi tipico di rime e messaggi strafottenti, ma in realtà sotto la coltre sporca nasconde una voglia di fare musica al di là dei canoni, senza paura di imbastire delle basi rock e raffinate. Voto 10.
Telemachos Telegraph – Open C – 10
– Punk –
Su uno dei movimenti musicali più politici e sovversivi si è stagliato il nome di un paio di band emergenti di assoluto valore. I primi, Rata Negra, spagnoli di Madrid, arrivano al primo traguardo sulla lunga distanza, Oìdo Absoluto. Un’opera quasi perfetta per la sua tendenza folk senza essere folk e per il suo punk arrabbiato ed emotivo. I secondi, Cerimonia Secreta di Milano, sono nuovissimi e hanno una passione smisurata per il post punk che sposa le atmosfere dark della new wave meno commerciale per rendere più particolare un impasto sonoro low fi e di chiaro stampo underground.
1. Rata Negra – Oìdo Absoluto – 9
2. Cerimonia Secreta – Da Sempre – 8
– Punk hardcore –
Si cambia genere ma siamo ancora in Italia (giusto perchè il nostro è il paese di Sanremo e X Factor e basta). Due notevoli uscite in campo hardcore. Una appartiene al progetto mantovano Uno Sguardo Oltre, portato avanti da Edoardo aiutato da diversi musicisti. Riflesso è un piccolo capolavoro in bilico tra black metal glaciale e hardcore esistenzialista. Una sintesi mirabile che purtroppo esiste solo in formato digitale. Avviatissimi invece nell’underground sono i veneziani Slander che nel 2017 fanno uscire il loro EP migliore e più curato, Calunnia; promosso tra l’altro da una fittissima campagna pubblicitaria sui social. Il quintetto si distingue per la consapevolezza nei propri mezzi e una perseverante ricerca alchemica di fusione di generi: rap, hardcore, nu metal, grunge. Impossibile poi non parlare di Italian Mysteries degli italiani Rabid Dogs. Una gemma, forse ancora in cerca di un perfezionamento, ma che brilla di luce propria per originalità, coraggio e abilità. L’hardcore tipicamente italiano qui si mischia alle sonorità più anni ’70 e grasse, tra stoner e sludge, e si impreziosisce di richiami rock’n roll. Il tutto visto attraverso l’ottica e le suggestioni dei film poliziotteschi degli anni ’60. Un album di concetto unico nel suo genere.
1. Cioran – Bestiale Battito Divino – 10
2. Illegal Corpse – Illegal Corpse – 10
3. Destroy All Gondolas – Laguna Di Satana – 9
4. The Arson Project – Disgust – 9
5. Mesecina – Mesecina – 9
6. Failure – Failure – 9
7. Rabid Dogs – Italian Mysteries – 8
8. Rake – Off – Feeding the fake – 8
9. Infall – Silent – 8
10. Uno Sguardo Oltre – Riflesso – 8
11. Jonestown Kids – 11
12. Evil Cosby – Ridursi Al Niente – 7
EP
- Disavow – Half Empty – 10
- Shitty Life – Shitty Life – 10
3. Slander – Calunnia – 9
4. Hyle – Malakia – 9
5. Wah ’77 – Life Is Short – 8
6. L. UL. U – We’re About To Throw Up! – 8
6. BIB – Moshpit – 7
Split
1. Zeit – Altered Split – Zeit & Tutti I Colori Del Buio – 10
2. One Day In Fukushima – Italiani Sempre Rumore – 9
3. Pears – Human Movement – 9
4. Cloud Rat – Cloud Rat – Moloch – 9
5. xDUHx – xDUHx – 8
Demo
- Shitty Life – Faith – 10
- Dekonstrukt – Demo – 10
- Shitty Life – DD Owen & Shitty Life – 9
- Bas Rotten – Demo 2017 – 8
Singoli
1. Zeit – Zoe Bios Reissue – 10
2. Gouge Away – Swallow B / W Sweat – 10
3. BIB – The Face – 10
– Post hardcore –
1. Chavirè – Interstices – 10
2. Gerda – Black Queere – 9
3. Lleroy – Dissipatio HC – 9
Split
Gerda – Karaoke – 10
– Crust –
Uno dei fenomeni della scena crust del secondo millennio è il progetto brasiliano Besthöven. Tantissime registrazioni, una fama mondiale guadagnata con una perseveranza e una rabbia intramontabile. Come consueto nel 2017 il musicista sudamericano è tornato a condividere qualche split con altre realtà underground.
1. Besthöven – Besthöven / B. E. T. O. E. – 10
2. Besthöven – Besthöven / Disease – 10
5. Besthöven – Besthöven / Dismötivny – 7
– Metalcore –
Una vera sorpresa in ambito metalcore sono gli austriaci Stillborn che hanno rilasciato un EP di solido e classico metalcore primi anni ’90 pensato e suonato bene. Plague / Resistance, voto 10.
1. Stillborn – Plague/ Resistance – 10
2. Get The Shot – Infinite Punishment – 10
– Thrashcore –
Arrivati in tempi diversi alle orecchie di tutti ma diventati due pesi massimi del thrashcore, Iron Reagan e Siberian Meat Grinder hanno ri – imbracciato gli strumenti per buttare fuori due album all’altezza del loro nome. Crossover Ministry degli americani ha degli spunti apocalittici ed interessanti, Metal Bear Stomp dei russi coinvolge seguendo la formula vincente del riff muscolare e del coro antemico. Entrambi da avere.
1. Iron Reagan – Crossover Ministry – 8
2. Siberian Meat Grinder – Metal Bear Stomp – 8
EP
Crippled Fox – Thrashcore Is Back – 7
Rejected – Molt Into Another – 10
– Thrash metal –
Il thrash metal ha prodotto bene. Dai micidiali Power Trip ai finalmente ispirati Havok, dai mortiferi Insulters ai giovani Vexovoid e Acid Force giungendo all’impatto devastante dei soliti Assaulter italiani. Gli anni passano ma il metal veloce gode sempre di ottima forma e sa ancora far sbattere la testa.
1. Power Trip – Nightmare Logic – 10
2. Acid Force – Atrocity For The Lust – 10
3. Dissident – Hate Blood Rage You Fucking Scum – 10
4. Vexovoid – Call Of The Starforger – 9
5. Bunker 66 – Chained Down In Dirt – 9
6. Insulters – Metal Still Means Danger – 9
7. Strike Master – Strike Master – 9
8. Distillator – Summoning The Malicious – 9
9. Nadimač – Besnilo – 8
10. Thrash Bombz – Master Of The Dead – 8
11. Code Red – Fang Of The Sun – 8
12. Assaulter – Meat Grinder – 8
13. Havok – Conformicide – 7
14. Witchery – State Of Decay – 7
EP
Barbarian – Barbarian – 10
Split
1. Nekrofilth – Butcher ABC / Nekrofilth – 10
2. Nekrofilth – Cianide / Nekrofilth – 7
- Scythemaster – Scythemaster – 10
- Inhuman Nature – Other Realms – 10
Singoli
Cryptic Shift – Cosmic Dreams – 10
– Grindcore –
A tritare le ossa ci hanno pensato Lock Up e Looking For An Answer. Mestieranti navigati (Shane Embury e Kevin Sharp) contro le nuove sensazioni spagnole. Due dischi che equivalgono ad un’apocalisse claustrofobica e senza via di fuga. D’altronde è questo il grind no?
1. Looking For An Answer – Dios Carne – 9
2. Lock Up – Demonization – 8
Buon fermento anche nell’underground death metal che continua a produrre proseliti in ogni parte del globo. Ben quattro dei dischi più belli dell’anno sono realizzati da gruppi italiani: Haemophagus, Antropofagus, Maze Of Sothot e Coffin Surfer. Molto bene anche i tedeschi Cryptic Brood e da segnalare il breve EP degli inglesi Cruciamentum, una garanzia del death metal recente. L’esordio dei veronesi Ruptured inoltre è da evidenziare per il loro demo Blurred Visions.
1. Haemophagus – Stream Of Shadows – 9
2. Antropofagus – M. O. R. T. E. (Methods Of Resurrection Through Evisceration) – 9
3. Morbid Flesh – Rites Of The Mangled – 9
4. Maze Of Sothoth – Soul Demise – 9
5. Cryptic Brood – Brain Eater – 9
6. Perfidious – Malevolent Martyrdom – 7
EP
1. Coffin Surfer – Rot ‘A Rolla – 10
2. Cruciamentum – Paradise Envenomed – 7
1. Devoid Of Thought – Astral Necrosis – 10
2. Ruptured – Blurred Visions – 10
Funest – Scorned Messiah – 10
- Pale King – Monolith Of The Malign – 8
- Aphonic Threnody – Of Loss And Grief – 8
– Black metal –
Non una grande annata per il black metal, che invece nel 2016 aveva visto le ottime uscite di Downfall Of Gaia, Winterfylleth, Sun Worship e Alastor. A tenere alto lo scettro del metal più freddo e maligno oggi ci sono i tedeschi Der Wer Einer Freiheit, autori di un album spettrale, malinconico e potente, Finisterre. Buono anche l’ultimo del progetto solista Drowning The Light, che sembra aver trovato la quadratura del cerchio con Varcolaci Rising e l’EP Paradise Slaves.
1. Der Weg Einer Freiheit – Finisterre – 10
2. Drowning The Light – Varcolaci Rising – 7
Drowning The Light – Paradise Slaves – 9
Au – Dessus – End Of Chapter – 8
Sedna – Sedna – Postvorta – 10
– Post metal –
Non tutti i gruppi di questa sezione si somigliano in tutto e per tutto ma sono accomunati dalla volontà di voltare pagina e tagliare col passato per proporre qualcosa di nuovo che abbia comunque qualche vago rimando ai vecchi tempi. La matrice di base è la musica estrema, maggiormente filtrata da alcuni e più evidente in altri, ma qui c’è solo il meglio del post. Code Orange, con la loro ruvida ed imprevedibile miscela di grunge, industrial, nu metal, hardcore e metal, i Viscera con il loro furente e particolare assalto sonoro, i Nudist con il loro post metal aggressivo e i Lento con le loro inarrestabili sfuriate ritmiche. Anche qui tre su quattro sono italiani. Olè!
1. Nudist – Bury My Innocence – 10
2. Viscera/// – 3| Release Yourself Through Desperate Rituals – 9
3. Lento – Fourth – 8
4. Dalila Kayros – Simmetry Through Collapse – 8
5. Code Orange – Forever – 7
30.000 Monkeys – Starrrrrrrring – 10
Split
Cloud Rat – Cloud Rat – Disrotted – 10
– Industrial –
Sporchi come i marciapiedi newyorkesi da cui provengono e stranianti come la lobotomia, gli Uniform realizzano Wake in Fright, un’opera che ha il sapore rancido degli anni ’90. Negativo, disperato e con qualche difetto, ma quando i nostri si impegnano se ne vedono delle belle. Voto 7.
E’ stata una figura di spicco della scena neo folk degli ultimi anni, ma ora vira decisa su sonorità più personali e complesse. Hiss Spun di Chelsea Wolfe ingloba influenze post metal, ammiccamenti al rock alternativo e atmosfere folk. Tutto in un dipinto oscuro ed affascinante che conferma la cantautrice americana nel novero dei grandi artisti degli anni ’10. Gli Antares sono un gruppo marchigiano rimasto per lo più nell’ombra in tutti i loro anni di attività. Il loro ultimo disco, Astrophobia, è la dimostrazione di come il music business sia malevolo ed ingiusto. Irruenza ed attitudine hardcore, assonanze garage ed echi nu metal mixati con un piglio che hanno solo loro. Un quasi capolavoro ingiustamente passato inosservato. Parlando di gruppi dal grande blasone, i Depeche Mode sono arrivati al quattordicesimo traguardo in studio. In tempi in cui lo sguardo volto al passato è sempre più focalizzato sugli anni ’80, il gruppo inglese sembra essere tornato allo scoperto con alcune delle sonorità che lo ha reso celebre ad inizio carriera. Un ritorno generazionale che sembra aver colpito tantissimi ambiti della cultura pop di oggi. I tre di Basildon hanno attraversato le epoche e Spirit riesce a convogliare nella sua musica tutte le sfumature che i Depeche Mode hanno saputo seguire ed affrontare. A mio parere il disco più riuscito dai tempi di Music For The Masses. Un’annata produttiva per i laziali Sonic Jesus grazie ad un singolo e un disco, entrambi di tutto rispetto. Il primo, omonimo, contentente due pezzi eccellenti, Dead Man e Transpose; il secondo, Grace, un viaggio unico tra gli echi new wave di The Cure e Tears For Fears e nuove sonorità. Dopo avermi impressionato con una loro esibizione dal vivo ora i Sonic Jesus mi confermano la loro qualità.
1. Fine Before You Came – Il Numero Sette – 10
2. Big Brave – Ardor – 10
3. Bee Bee Sea – Sonic Boomerang – 10
4. Putan Club – Filles De Mai – 9
5. Antares – Astrophobia – 9
6. The Celetoids – Pupal Stage – 9
7. Chelsea Wolfe – Hiss Spun – 9
8. Sequoyah Tiger – Parabolabandit – 8
9. M!R!M – Iuvenis – 8
10. Gazebo Penguins – Nebbia – 8
11. Sonic Jesus – Grace – 8
12. Depeche Mode – Spirit – 8
13. The Smudjas – What We Have Is Today –
14. The Ferrets – Another Planet – 7
- Bazooka – Zougla (Jungle) – 10
2. Submeet – Submeet – 10
3. Angelo Sava – Miasmi – 10
4. Dadar – Sick Of Pasta – 10
5. Sex Pizzul – Autogol – 9
Split
Hallelujah! – Inutili – Split – 10
Dadar – Dadar – 9
Singoli
Sonic Jesus – Sonic Jesus 7″ – 10
Necessita una categoria a parte il suono tremendamente anni ’80 degli Havah che hanno inciso il loro terzo disco, Contravveleno. Uniti in un’unica carrellata di pezzi vivono i sentimenti più struggenti: amore, nostalgia, passione, romanticismo, tristezza e malinconia. Nella sua semplicità il gruppo di Forlì riesce ad inchiodare l’ascoltatore ed a rapirlo nel suo turbine di emozioni. Alla maniera dei vecchi gruppi new wave più dark. Voto 8.
1. Fujiya & Mitagy – Transparent Things – 9
2. Fujiya & Miyagi – Fujiya & Miyagi – 8
– Folk –
La proposta musicale di Elli De Mon, da Vicenza, è insolita. Voce, chitarra, sitar, batteria e i più curiosi strumenti per riprodurre suoni mistici e atmosferici (come i numerosi campanellini attaccati ai suoi stivali). Fa’ tutto lei e la sua magia ci rievoca posti lontani e suggestioni indiane. Già fattasi notare con due dischi, questo è l’ultimo EP, Blues Tapes: The Indian Sessions. Per le sue sonorità sognanti e psichedeliche il 10 è stra meritato.
– Stoner –
Per gli amanti delle sonorità più desertiche e psichedeliche mi sembra giusto sensibilizzare sulla nascita di un nuovo gruppo milanese bravo a maneggiare space rock e stoner. I Kaiju infatti a tratti ricordano gli Hawkwind, così come i Kyuss, ma hanno dalla loro parte una classe musicale non indifferente. Il loro primo EP è omonimo e merita sicuramente l’ascolto. Non male neanche il nuovo degli americani Sasquatch.
1. All Them Witches – Sleeping Through The War – 10
2. Kalamata – Disruption – 10
3. The Re – Stoned – Chronoclasm – 10
4. Electric Wizard – Wizard Bloody Wizard – 10
5. Humulus – Reverently Heading Into Nowhere – 10
6. King Woman – Created In The Image Of Suffering – 9
7. Sator – Ordeal – 9
8. Acid Witch – Evil Sound Screamers – 9
9. Gorilla Pulp – Heavy Lips – 9
10. Venomous Maximus – No Warning – 8
11. Ufomammut – 8
12. Sasquatch – Maneuvers – 7
1. Kaiju – EP 2017 – 9
2. Wyatt E. – Exile To Beyn Neharot – 9
Split
Khemmis – Fraught With Peril – 10
Singoli
Gorilla Pulp – Prey On Your Mind – 10
Electric Wizard – See You In Hell – 10
– Blues –
Come resistere al suono fuori dal tempo del bluesman italiano underground per eccellenza? Phase II di Dead Man’s Blues Fuckers è un piccolo capolavoro, in bilico fra organi anni ’70 e sterzate muscolari stoner. Da avere. Voto 10.
– Rock psichedelico –
Immaginate di essere piombati in una festa coloratissima ed estatica negli anni ’60 (una di quelle dove poteva esserci anche Andy Warhol), mettete su l’LP dei Kaptain Preemo di Parma e vi sembrerà di aver viaggiato proprio fino a quegli anni. Un caleidoscopio di sensazioni fluide e un flusso di luci stroboscopiche che vi faranno rilassare, viaggiare e anche ballare, perchè tra i solchi nostalgici di questo quartetto non c’è solo la psichedelia di Jimmy Hendrix, ma anche il rock’n roll e il garage. Il disco, omonimo, è inappuntabile. Stesso discorso valido per gli ormai celebri Da Captain Trips, che giungono al 2017 con il loro disco migliore, Adventures In The Upside Down.
- Swedish Death Candy – Swedish Death Candy – 10
2. Da Captain Trips – Adventures In The Upside Down – 10
3. Kaptain Preemo – Kaptain Preemo – 10
4. Lonker See – Lonker Seessions – Live At Pijaha, Czapia, Olszyn – 9
Lonker See – Lonker See – ARRM – 10
– Progressive –
Annata ricca e prolifica per il progressive. Quando ci sono musicisti che osano, che sperimentano, si capisce veramente la qualità disponibile al momento; e ora ce n’è tanta. Droid dal Canada, Elder, Pallbearer e Mastodon dagli Stati Uniti, Red Sun dall’Italia. Cinque dischi, tre capolavori. 2017, con la musica si può ancora sognare.
- Niechec – Niechec – 10
2. Elder – Reflections Of A Floating World – 10
3. Pallbearer – Heartless – 10
4. Red Sun – The Wind, The Waves, The Clouds – 10
5. Mastodon – Emperor Of Sand – 9
6. Franco Gullotta – The Flower Of Life – 9
7. Droid – Terrestrial Mutations – 8
– Atmosfera –
- Emil Amos – Filmmusik – 10
- San Leo – Dom – 10
- Sarram – A Bolu, In C – 10
- IIVII – Invasion – 8
- Dijf Sanders – Java – 8
- Sirom – I Can Be A Clay Snapper – 8
- The Bug – Concrete Desert – 8
- Go Dugong – (Indian) Furs – 7
Stèv – Broken Mamori – 10
– Post rock –
Il Rock Valley è come sempre un’occasione per scoprire e visionare nuove realtà. Questa volta tocca agli ottimi Tristan Da Cunha. Da Pavia con l’EP Soçobrar. Post rock carico di nostalgia e buon gusto. Il percorso che hanno intrapreso gli Anathema è sconvolgente: dal pesante ed oscuro death doom degli esordi, attraverso le atmosfere di pink floydiana memoria, per arrivare al post rock odierno. Sempre infarcito di richiami elettronici e strizzate d’occhio pop, l’ultimo The Optimist è un piccolo gioiello raffinato, malinconico e di grande sensibilità. Se però deve esserci un gruppo commovente ed intenso, di sicuro sono i Rosetta. Dalla Philadelphia col solito carico di musica post (e con post intendo tutto quello che può riguardare il rock, il metal e l’hardcore) miscelata in maniera personalissima e scevra di ogni plagio, arrivano con l’ennesimo capolavoro, Utopioid.
EP
Tristan da Cunha – Soçobrar – 10
Split
Goodbye Kings – Targa Florio 1906 – 10
Eabs – Repetitions (Letters To Krzystof Komeda) – 10
– Hard rock –
Anche Piacenza è protagonista del 2017 musicale grazie al primo disco dei Kickstarter Ritual, gruppo composto da chi di hard rock se ne intende e infatti Ready To Take A Ride merita davvero! Voto 8.
Demo:
– Wytch Pycknyck – Ten Skeleton Tape – 10
– Heavy metal –
Chiudiamo con l’heavy metal, un genere un po’ in calo di pubblico ed ispirazione devo dire. Due sono i dischi che hanno catturato la mia attenzione: l’omonimo degli Striker e From The Dead dei tedeschi riottosi Stallion. Si conferma mattatore implacabile dell’heavy ‘n roll Athenar, l’uomo che sta alla mente di uno dei gruppi più blasfemi degli ultimi anni, ovvero i Midnight. Sweet Death And Ecstasy è primitivo e grezzo ma diretto, efficace e dagli assoli e melodie di non scontata fattura.
1. Stallion – From The Dead – 9
2. Midnight – Sweet Death And Ecstasy – 8
3. Night Demon – Darkness Remains – 8
3. Voltax – No Retreat… You Surrender – 7
4. Striker – Striker – 7
Speedclaw – Beast In The Mist – 9
Split
The Tower – Mörkhimmel & The Tower – 9
Compilation
Midnight – Shox Of Violence – 10
Singoli
1. Midnight – I Don’t Need Society – 10
2. Ross The Boss – Blood Of My Enemies – 10
3. Night Demon – Black Widow – 9
Zanini Marco