Riscaldamento climatico – Robert Kandel – Recensione

Il riscaldamento climatico – che cos’è il grande rischio?

riscaldamento climatico

– Buongiorno dottore.
– Buongiorno! Si spogli pure e si distenda sul lettino. Ora mi dica signora, come va?
– Come vuole che vada? Un disastro!
– Non mi pare, la vedo in forma.
– Guardi qui!
– Mmmh… le solite macchiette di petrolio, per le quali è in cura da me da diverso tempo. Si metta la crema che le ho prescritto, e vedrà che in qualche decennio passerà.
– Ma non intendevo questo!
– Ah, sì, vedo anche qualche foresta incendiata, un paio di fughe radioattive e altri disastri assortiti. Tutta roba che conoscevamo già. Io faccio il possibile, ma lei deve rendersi conto che gli anni passano per tutti.
– Lasci stare, ne ho appena cinque miliardi e voglio viverne almeno altrettanti!
– Non si scaldi, signora Gaia, mi spiace…
– Va bene dottore, comunque proprio di temperatura volevo parlarle. Ho una fastidiosa febbricola… solo nell’ultimo secolo si è alzata di 0,7 gradi… e un suo collega mi ha detto che nei prossimi cent’anni potrebbe salire ulteriormente da 1,4 fino 5,7 gradi in più rispetto ad oggi.
– Addirittura? Speriamo proprio di no. Con lo scioglimento dei ghiacci il livello del mare potrebbe aumentare, e ci ritroveremmo il mondo pieno di tante Venezie. Uno scenario molto romantico per gli innamorati, oltre che un’occasione d’oro per i fabbricanti di gondole. Ma a parte queste categorie, penso che pochi altri ne sarebbero felici. Certo che con l’aumento progressivo di Co2, metano e altri gas nell’atmosfera c’è da aspettarsi un effetto serra coi fiocchi!
– E guardi, guardi dottore… cosa mi dice di tutte queste smagliature nell’ozono?
– Mah, come al solito eviti di usare lacca per capelli e deodoranti spray contenenti CFC…
– Già fatto. Ma ci vorrà un sacco di tempo prima di vederne gli effetti. Quello che mi preoccupa di più al momento sono questi fastidiosi bipedi parassiti… all’inizio erano una simpatica compagnia, rispettosi delle mie esigenze, persino utili a volte, ma ora sono diventati una scocciatura. Si sono moltiplicati senza ritegno, e come non bastasse hanno sempre più fame di risorse.
– Potrei prescriverle un antibiotico…
– Meglio di no, potrebbe danneggiare anche gli altri ospiti della mia pelle. Ho provato piuttosto a spaventare i parassiti con un paio di inondazioni, qualche uragano, e distribuendo qua e là siccità e piogge torrenziali, ma non hanno ancora capito l’antifona. Saranno anche intelligenti, ma nonostante ciò mi sembrano abbastanza miopi e suicidi. Almeno la smettessero di appestare loro stessi e me con i loro gas di scarico, le loro centrali a carbone, e tutti gli scarti del cosiddetto progresso…
– Eh, sì, dovrebbero imparare da lei, che si scalda esclusivamente col sole… 1380 watt al metro quadrato non sono uno scherzo!
– Eppure ci sono sempre i pigroni che preferiscono consumare le scorte che ho prodotto in milioni di anni, pensando: “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”.
– E così domani potrebbero non esserci più né uova né galline…
– Quasi quasi lascio che mi prosciughino tutti i pozzi e mi svuotino tutte le miniere, così almeno dovranno imparare volenti o nolenti ad arrangiarsi e a stare al passo con i ritmi della natura, che non necessariamente coincidono con il loro stile di vita turbolento e sprecone.
– Sia clemente con loro, sono ancora giovani… Chissà, forse col tempo si faranno…
– Vedremo, se non perdo prima la pazienza…
Francesco Gizdic
[email protected]

 

 

“Il riscaldamento climatico – che cos’è il grande rischio?”, Robert Kandel, ed. Asterios 2004

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