Libro “Il pittore” di Gino Marchitelli edito dalla Red Duck Edizioni

“Il pittore” libro di Gino Marchitelli edito dalla Red Duck Edizioni

contrastoI colori del paesaggio dell’alto Salento brindisino molto ben descritti da Gino Marchitelli nel suo libro: “Il pittore” edito dalla RED DUCK EDIZIONI e giunto alla XII edizione, sono in netto contrasto con le tinte cupe delle tematiche del libro. Un giallo che sviluppa se stesso nell’introspezione di chi commette il fatto.

Il commissario Lorenzi e la sua compagna cercano e credono di poter mettersi in pausa dagli orrori quotidiani che per lavoro sono costretti a vivere ogni giorno, essendo lui un commissario, e lei una giornalista d’inchiesta che fa bene il suo lavoro.

Lo stesso credono dei turisti inglesi in vacanza nelle terre di Carovigno.

Ma si sa che per quanto proviamo a distrarci, la violenza c’è ogni giorno, e sarà presente anche lì a scombinare i piani di tutti.

Il cadavere nudo di una donna viene restituito dal mare sugli scogli. Una giovane donna con tutta la vita davanti. Una turista che in quanto tale, sentiva meno pesante ed incerto il futuro rispetto ai giovani nati nel paesetto pugliese, bello solo per i turisti, dove chi ci vive non ha speranze di un lavoro dignitoso, dove studiare costa soldi per i genitori e fatica per i figli, e pochi son disposti, o in condizioni di affrontare il sacrificio.

Quando il presente fa schifo e il futuro non c’è, quando nessuno è in grado di vedere la fragilità oltre alla strafottenza fisiologica adolescenziale, i ragazzi sono troppo liberi, tanto liberi da essere abbandonati a se stessi, senza averne consapevolezza. Si sentono grandi senza esserlo, in un corpo che non sanno gestire e li comanda sotto l’impeto degli ormoni, della frustrazione e delle sostanze stupefacenti. La sola strada è lo sballo che fornisce ai ragazzi il coraggio che non hanno e l’incoscienza di cui hanno bisogno per mettere un giorno dopo l’altro, vincendo la noia e la mancanza di progetti futuri.

In quella terra che la politica sfrutta come bacino di voti veicolabili a poco prezzo: ovvero con un pugno di speranze.

La noia per essere vinta chiede tributi sempre maggiori e quella che doveva essere per tre ragazzi e due turiste tedesche una notte brava, si trasforma in un incubo che, come una spirale, non si fermerà fino alla fine, quando sazia lascerà attorno a sé dolore e morte.

Il titolo del libro prende spunto da uno dei personaggi, anima bianca ed ingenua, quasi un agnello dal vello bianco, come i suoi capelli, che verrà preso nella spirale di azioni figlie degenerate della paura.

Marchitelli è il maestro del contrasto: il paesaggio quasi paradisiaco e l’inferno nell’ animo dei protagonisti si scontrano pagina dopo pagina.

Con questo suo lavoro, l’autore, ha alzato il tappeto di un salotto perfetto da vedere, ma che sotto ha nascosto desolazione e sconforto senza vie d’uscita.

Il libro è più di un libro. E’ un insieme di arti, un voler coinvolgere tutti i sensi affinché niente possa restare escluso ed indifferente, affinché nessuno possa dire: “Io non sapevo, non ho visto, non ho sentito.”

Il romanzo è completato con foto del paesaggio descritto che, per quanto in bianco e nero, permettono a chi legge di vivere la tranquillità dei luoghi e il contrasto con l’animazione degli eventi.

Solo in due punti panorama e stati d’animo collimano: quando l’ansia sale spasmodica, neanche Carovigno è tranquilla. Un temporale infuria su quelle terre e il vento spazza dal mare le coscienze.

Così inizia e così finisce, con la tempesta, come un cerchio che si chiude, perfetto nella sua violenza.

Anche questa volta come in “Il segreto di piazza Napoli ” (Fratelli Frilli editori), Marchitelli inserisce delle indicazioni musicali per rendere maggiormente un’atmosfera come fosse un film. Corre via il romanzo e ti fa correre con lui, lasciandoti senza fiato alla fine quando, un finale forse prevedibile, ti sbatte in faccia la realtà dei fatti, ti fa domandare dove sta andando il mondo e rammaricarti perché per quanto prevedibile, non doveva, e non dovrebbe mai, finire così.

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