La logica del burattinaio intervista agli autori

Prima intervista doppia per i Gufi narranti.

Daniele Cambiaso (1969) insegnante di professione è da tempo in libreria sia con dei racconti, che con dei romanzi scritti da solo, o a quattro mani come “La logica del burattinaio” che sarà il libro fulcro della nostra intervista. Il co-autore è Rino Casazza (1958) anche lui con diversi racconti e romanzi al suo attivo con diverse case editrici.

La logica del burattinaio è un giallo-noir che prende spunto dalle vicende di Giorgio William Vizzardelli, più noto alle cronache con il nome de: “il mostro di Sarzana”

 

la logica del burattinaio

 

Trama: Sangue e morte.  Sembra che per le strade di Sarzana si aggiri un emulo del mostro, ma in questura non tutti lo credono. Le indagini seguono svariate piste, quella meno battuta tocca a Mauro Romei e alla sua “speciale squadra”, ma l’assassino ha messo gli occhi su di lui e controlla ogni suo passo….

E ora andiamo a conoscere gli autori:

 

 

Ciao e ben trovati, possiamo darci del tu?

Daniele & Rino: Ciao a tutti, ovviamente passiamo al tu!!!

Come nasce l’idea di scrivere un libro a quattro mani? In particolare La logica del burattinaio, volete dirci quando e come è nato il progetto?

Daniele: Direi che l’idea risale al 2013, se non ricordo male. Trovo un’intervista sul web in cui Rino Casazza, che non conoscevo personalmente, accenna a un romanzo a cui sta lavorando in cui dovrebbe essere “maestro di cerimonie” proprio Vizzardelli e il caso vuole che in quel periodo io mi stia interessando ai casi criminali verificatisi durante il Ventennio fascista. Così, gli scrivo e inizia una corrispondenza che, dopo un po’, si trasforma in amicizia e nella proposta di provare a lavorare insieme all’idea. E così partiamo…

Sinceramente devo ringraziare molto Rino, perché mi ha stimolato e incoraggiato in un periodo complicato dal punto di vista della scrittura: alcuni progetti non erano andati per il verso giusto e mi ero imbattuto in qualche “compagno di viaggio” poco gradevole, diciamo così. Lavorare con Rino a “La logica del Burattinaio” è stato come tornare a nuova vita, infatti mi ha risvegliato l’ispirazione per scrivere anche “Off Limits”, il noir storico che è uscito nel 2015. Insomma, ha aperto la strada a nuovi lavori e a un nuovo entusiasmo. L’altro grande ringraziamento devo farlo a Edoardo Montolli, l’editore (nonché scrittore e ottimo giornalista) che ha creduto fin da subito nel nostro romanzo!

Rino: Ha già detto tutto Daniele! Bisogna dire che lui ha arricchito il progetto iniziale con l’idea di un excursus più corposo nel periodo tardo fascista e repubblichino. La figura de “La belva nera del Golfo”, cattivissimo marò della Decina Mas, è parto della sua fantasia.

Quanto alla “depressione scrittoria” di Daniele è vera, anche se, in realtà, non ha mai smesso di dedicarsi alla “Logica del Burattinaio”. Che, mentre lo scrivevamo, aveva un altro titolo. Quello con cui è uscito, l’ha proposto Edoardo Montolli, con la nostra piena approvazione.

Mi ha sempre incuriosito, dal punto di vista tecnico, come ci si organizza per un libro a quattro mani?

Daniele: Uno detta, l’altro scrive. Scherzo! Nel nostro caso, prima si è lavorato a una trama comune, pensando ai personaggi, alle loro caratteristiche, agli snodi che dovranno affrontare in corso d’opera. Uno scheletro, insomma. Quindi, siamo partiti con la scrittura, dividendoci le scene. Molto importante, credo, è la continua verifica incrociata, che permette di amalgamare lo stile e di “sorvegliare” l’evoluzione della storia. Serve feeling, ça va sans dire…

Rino: Proprio così! Non so come facciano le alte coppie di scrittori, ma è difficile immaginare un diverso modo di procedere. Quello che uno scrive, è una bozza che sottopone all’altro, libero di togliere, integrare, aggiungere. Come nel bicameralismo perfetto, tanto per restare fuori dalla cronaca politica, il palleggio Daniele/Rino continua finché non si raggiunge una versione condivisa. Questo vale anche per la revisione finale, molto importante, in cui siamo entrambi molto attenti a quella che chiamiamo “asciugatura”, ovvero tosare le parti superflue e ridondanti per rendere lineare la scrittura. Va da sé che se non ci fosse tra di noi un feeling naturale, sarebbe un inferno!! Penso ci aiuti molto il fatto che, udite udite, non ci siamo mai incontrati di persona.

Ma parliamo del libro: da persona che segue i fatti di cronaca nera, il vostro protagonista muto mi ha fatto immediatamente pensare al caso Erba, e al suo unico superstite (ora deceduto) Mario Frigerio. È un collegamento che ho fatto solo io?

Rino: Ora che ci penso, il collegamento è più che giustificato. Tuttavia, il Commissario Berricchillo, così si chiama il muto, compare in un mio precedente romanzo, “Tutto in venti ore”, e la sua disabilità è frutto di una mutilazione riportata nel corso di quella storia, che costituisce uno dei precedenti della vicenda narrata ne “La logica del Burattinaio”.

Ad un certo punto si accenna alla “luccicanza investigativa” che tradotto in lingua inglese sarebbe lo Shining. Chi dei due ha voluto fare un omaggio al Maestro del brivido?

Rino: La risposta che mi sgorga è: il mattino ha l’oro in bocca! Scherzi a parte, a proporre quell’espressione sono stato io, ma entrambi abbiamo visto il film di Kubrik in cui la si usa. Non c’è stato bisogno di “navette” perché fosse approvata!

Due poliziotti, padre e figlio, Junior e Senior, volendo impersonarli con voi due chi di voi assomiglia più a l’uno chi a l’altro?

Daniele: Bella domanda… Personalmente li amo entrambi, caratterialmente forse sento più vicino il giovane Romei, con i suoi rovelli, la sua sensibilità che diventa talvolta fragilità, però anche la ruvida concretezza di Romei senior mi appartiene un pochino. Incarnano anche qualità che ammiro negli altri, come la tenacia e il coraggio. Però, davvero, non so se Rino ci stia a farmi da papà ingombrante !

Rino: Ecco, me l’aspettavo che Daniele sottolineasse che sono più vecchio! Comunque direi che entrambi abbiamo messo qualcosa di nostro in entrambi i personaggi. Anche se io sono un orfano precoce, non ho faticato a seguire Daniele, il cui papà è ancora bello arzillo, nello sviluppare il rapporto tra Romei giovane e Romei anziano.

Avete rispolverato un vecchio caso di cronaca ligure per dar vita ad un nuovo romanzo, molto ben riuscito, se me lo concedete, cosa pensate voi di quel fatto di cronaca? Avete fatto ricerche particolari o siete andati “a memoria” per costruirci il vostro libro?

Daniele: per i miei romanzi amo sempre fare ricerche sul contesto storico di cui mi occupo. Le avevo fatte per il giallo “Ombre sul Rex”, ambientato nella Genova del 1931, mi sono documentato sulla Genova e sulla malavita dell’immediato dopoguerra per “Off Limits”, le avevo fatte anche sulle guerre balcaniche e su alcuni loschi retroscena politico-militari per “L’ombra del destino”, che ho scritto insieme a Ettore Maggi. Anche per questo romanzo ho cercato e letto molto materiale, ma devo dire che gran parte del lavoro di ricostruzione storica lo ha svolto Rino, perché è un vero “esperto” del Mostro di Sarzana, in quanto si tratta di una storia che per lui, sarzanese di nascita, ha sempre rappresentato ben più di una semplice curiosità, per cui cedo volentieri a lui la parola…

Rino: Già, Daniele dice bene: sono un “enfant du pais”. La storia di Vizzardelli l’ho udita raccontare la prima volta da mio padre, rimanendo incantato ad ascoltarlo. Quand’ero ragazzo, tutti la conoscevano in città. Tra di noi sarzanesi se ne è sempre parlato, anche se rimane ancora oggi una certa ritrosia a farla conoscere al resto del mondo. Chiaro perché: Vizzardelli è senz’altro un personaggio unico, ma esserne concittadini rappresenta un imbarazzo più che un vanto. Come sottolineiamo nel romanzo, notizie sulle gesta criminali del “Mostro di Sarzana” se ne trovano in abbondanza nelle cronache d’epoca e in alcuni saggi molto documentati, quello che rimane ancora in ombra è la personalità di William. A me sarebbe piaciuto intervistare qualcuno che lo conobbe, ma ormai è passato troppo tempo, ammesso che il pudore di cui ho parlato avrebbe permesso ad eventuali testimoni di rompere il riserbo…

Per com’è strutturato direi che potrebbe uscirne un film, ci avete pensato?

Daniele: E chi non vorrebbe vedere trasposto un proprio romanzo in opera cinematografica. Sarebbe un vero sogno. C’è anche da dire che per gli autori della nostra generazione, per i quali l’immaginario cinematografico ha un peso elevato, i film rappresentano anche una fonte di ispirazione molto potente. Quando scrivo, mi accorgo di vedere una sorta di film mentale e il mio scrivere non è altro che il tentativo di raccontarlo e di de-scriverlo, facendo filtrare le mie emozioni, e qui emerge il precipitato delle tante letture che mi sono regalato nel corso di tutti questi anni. Ma il primo stimolo è visivo, “vedo le scene”, e non credo che sia un caso. Infatti, un mio sogno sarebbe quello di lavorare un giorno a una sceneggiatura, teatrale, cinematografica o televisiva.

Visto che parliamo di film, aggiungo che Romei lo vedrei molto bene interpretato da Elio Germano… per gli altri, e sono tanti, devo pensarci. Magari possiamo chiedere qualche suggerimento al mio socio, che ha una vastissima cultura cinematografica!

Rino: Come no? Propongo Landolfo Buzzanca nei panni di Berricchillo, mentre Fabrizio Bentivoglio sarebbe un ottimo Romei senior. Vogliamo continuare a giocare? A Valerio Mastrandrea la parte di Giuseppe Lucarelli, e a Giuseppe Battiston quella del Commissario Crisafulli.

E ora che La logica del burattinaio marcia a gonfie vele su Amazon (dove è possibile acquistarlo in formato digitale) e metterò il link (se lo hai mettilo pure) sperando che vi siate divertiti a scriverlo, quanto noi a leggerlo, state già lavorando a qualche nuovo progetto?

Daniele: Certamente, non penserete di liberarvi tanto presto di noi, vero? Posso anticiparti che stiamo iniziando a scrivere il seguito de “La logica del Burattinaio”, con la stessa squadra investigativa, mentre stiamo ultimando l’editing di un giallo storico psicologico che uscirà ai primi del 2017. Altro, per scaramanzia, preferisco non aggiungere, ma la nostra intenzione è quella di divertirci ancora un bel po’ assieme. Sperando di far divertire anche i lettori.

Rino: Giusto: avete fatto un errore, cari lettori, a di mostrarci tutta questa simpatia! A proposito di Amazon, sino alla fine di ottobre la logica del Burattinaio è in promozione tra i Gialli e Thriller raccomandati.

www.amazon.it/logica-del-Burattinaio-Casazza-Rino-ebook/dp/B01IARHSU4/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1473926023&sr=8-2&keywords=Rino+Casazza

Vi ringraziamo per la vostra disponibilità e vi aspettiamo per il prossimo libro sulle pagine dei gufi narranti.

Daniele: Grazie a voi per questo spazio che ci avete dedicato e un grosso in bocca al lupo per il vostro blog che sta crescendo sempre di più. Torneremo a trovarvi con piacere… e continuiamo a leggervi. Ciao!

Rino: Mi associo!

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